Elezioni Milano: Beppe Sala sfonda in centro, Parisi davanti in 2 municipi su 7
Beppe Sala "sfonda" nel centro di Milano, mentre il suo avversario al ballottaggio del 19 giugno, Stefano Parisi, è davanti solo in due municipi su sette. Anche se in molti casi, la sfida tra i due è all'ultimo voto. Anche l'analisi dei voti zona per zona di queste amministrative milanesi restituisce l'immagine di una partita sostanzialmente votata al pareggio, con il candidato sindaco di centrosinistra leggermente in vantaggio sul suo omologo di centrodestra. Sul sito del Comune di Milano, i dati disponibili permettono di scattare una fotografia della città divisa in "zone di influenza". Con qualche dato più evidente degli altri: ad esempio quello del municipio 1 (la zona del centro storico, ma anche quella dei palazzi della finanza e delle banche), dove mister Expo coglie il suo dato più positivo: 46,05 dei consensi rispetto al 41,6 per cento di Parisi.
C'è una sola altra zona della città dove Sala stacca nettamente il suo avversario: è la 3, con i quartieri di Città Studi, Lambrate e Porta Venezia, dove mister Expo si attesta al 44,5 per cento e mister "Chili tv" resta staccato al 38,4 per cento. In molti altri casi, ad esempio nel Municipio 4 (Vittoria, Forlanini), 8 (Fiera, Gallaratese e Quarto Oggiaro) e 9 (Stazione Garibaldi, Niguarda) i due manager sono staccati di pochissimi voti, sempre però con Sala in testa.
Parisi prevale solo nel Municipio 2 (Stazione Centrale, Gorla, Turro, Greco) e nel 7 (Baggio, Forze Armate, San Siro). Nei municipi 5 e 6 invece il distacco di Sala da Parisi è più netto (42 per cento contro 40).
Il Movimento 5 stelle: flop in centro, bene nelle periferie
E il Movimento 5 stelle? Il partito del terzo candidato sindaco più votato, Gianluca Corrado, registra il suo dato migliore nel Municipio 9 (che racchiude i quartieri a nord della città), con il 12 per cento dei voti. Nelle restanti zone resta sempre intorno al 10 per cento, tranne che in centro: qui il crollo è verticale con appena il 4,9 per cento delle preferenze. Segno che la porta dei salotti che contano, a Milano, per i Cinque stelle forse resta ancora chiusa. Sempre che a loro interessi varcarla.
