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Terapista uccisa a coltellate a Iseo: l’omicida assolto perché incapace di intendere e volere

Abderrhaim El Mouckhtari, il 54enne che nel gennaio dello scorso anno uccise a coltellate Nadia Pulvirenti, la sua giovane terapista, è stato assolto dal giudice per incapacità di intendere e di volere. L’omicidio avvenne in una struttura protetta di Iseo, nel Bresciano, nella quale il 54enne era in cura per i suoi problemi psichici. L’uomo, giudicato socialmente pericoloso, dovrà rimanere ricoverato per dieci anni in una Rems, le strutture che hanno sostituito i vecchi ospedali psichiatrici giudiziari.
A cura di Francesco Loiacono
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Nadia Pulvirenti, la giovane educatrice uccisa
Nadia Pulvirenti, la giovane educatrice uccisa

È stato assolto perché incapace di intendere e di volere Abderrhaim El Mouckhtari, il 54enne che nel gennaio dello scorso anno uccise a coltellate Nadia Pulvirenti. La ragazza, 25 anni, da due anni lavorava all'interno della Cascina Clarabella di Iseo (Brescia), una onlus che ospita anche una struttura protetta per assistere persone con disabilità fisica e psichica. Il 54enne El Mouckhtari, cittadino marocchino residente regolarmente da anni in Italia, era in cura nella struttura proprio a causa di alcuni problemi psichici: Nadia, che aveva studiato all'Università di Verona conseguendo un diploma di laurea in Tecnica della riabilitazione psichiatrica, era la sua terapista. La mattina del 24 gennaio El Mouckhtari accoltellò Nadia, colpendola con dieci fendenti all'addome e sulle gambe: l'aggressione, secondo quanto hanno ricostruito i carabinieri, fu improvvisa e avvenne per motivi futili. Il 54enne era stato arrestato subito dai carabinieri. Adesso, al termine del processo con rito abbreviato, il giudice per l'udienza preliminare del tribunale di Brescia, Alessandra Di Fazio, ha assolto il 54enne dall'accusa di omicidio per la sua incapacità di intendere e di volere. L'uomo è stato però ritenuto socialmente pericoloso dal gup: per dieci anni dovrà essere ricoverato in una Rems (Residenza di esecuzione delle misure di sicurezza), le strutture che hanno sostituito i vecchi ospedali psichiatrici giudiziari.

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