E-commerce e consegne a domicilio senza limiti: il Tar boccia la regione Lombardia
Il Tar della Lombardia ha accolto l'istanza dei sindacati contro le ordinanze della Regione sulle attività di e-commerce che ampliavano alla vendita online e dunque alle consegna a domicilio anche di quei prodotti non previsti dai Decreti del Governo. Filt Cgil, Fit Cisl e Uilt Uil avevano infatti chiesto l'immediata interruzione delle attività di e-commerce "che le ordinanze di Regione Lombardia avevano nei fatti deregolamentato e reso libere, in contrasto con i Decreti del Governo con i quali si sono limitate una serie di attività produttive per contenere la diffusione del Coronavirus".
"L'ordinanza – si legge nel decreto del Tar presieduto da Domenico Giordano – disattendendo i propositi enunciati e ponendosi in contrasto con la normativa emergenziale contenuta nel d.l. e nel Dpcm citt., ha ampliato, anziché restringere, le attività consentite, autorizzando il commercio al dettaglio di tutte le merci, a fronte di un Dpcm che limitava il commercio solo a precisate categorie merceologiche ritenute essenziali o strategiche".
L'ordinanza firmata da Attilio Fontana
Nell’ordinanza firmata dal governatore Attilio Fontana, alla lettera H dell’articolo 1.2, c'era scritto:"È consentita la consegna a domicilio da parte degli operatori commerciali al dettaglio per tutte le categorie merceologiche, anche se non comprese nell’allegato 1 del Dpcm del 10 aprile 2020″, specificando che "la consegna a domicilio deve avvenire nel rispetto dei requisiti igienico sanitari sia per il confezionamento che per il trasporto, evitando altresì che al momento della consegna vi siano contatti personali a distanza inferiore a un metro".
Sindacati: Un risultato a tutela dei lavoratori
"Il Decreto del Tar – commentano i sindacati – raccoglie quanto avevamo denunciato per settimane e quanto aggravato dalle Delibere di Regione Lombardia, un risultato a tutela dei lavoratori che dimostra che quando il sindacato confederale segnala un problema e fa una proposta non è mai pretestuosa". Da oggi, e almeno fino al 13 maggio, farà fede l’elenco delle categorie merceologiche inserite dal Governo nell’allegato 1 del decreto del 10 aprile.
Il ricorso di regione Lombardia
"La Regione continua a ritenere utile e necessario consentire la consegna a domicilio per dare la possibilità ai cittadini di superare alcune delle difficoltà emerse in questo periodo di restrizioni", si legge in una nota inviata venerdì 24 aprile. "La presentazione di istanza di revoca del decreto del presidente del Tar con il quale è stata disposta la sospensione parziale dell’ordinanza n.528 del 11 aprile 2020 di Regione Lombardia nella parte in cui consente la consegna a domicilio da parte degli operatori commerciali al dettaglio”.