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Duomo di Milano, il 3 giugno concerto gratuito dell’orchestra del Teatro San Carlo di Napoli

Sabato 3 giugno alle 21 l’orchestra e il coro del Teatro San Carlo di Napoli, diretti dal maestro Zubin Mehta, si esibiranno gratuitamente all’interno del Duomo di Milano. In programma la celebre Nona sinfonia di Beethoven.
A cura di Francesco Loiacono
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Milano e Napoli insieme per l’Europa. Sabato 3 giugno alle 21 all'interno del Duomo del capoluogo lombardo si terrà un concerto gratuito dell'Orchestra e del coro del Teatro San Carlo di Napoli, diretti dal maestro Zubin Mehta. L'evento è offerto alla città dalla Veneranda fabbrica del Duomo e si svolgerà sotto l’alto patrocinio del Parlamento Europeo e il patrocinio di Arcidiocesi di Milano, Camera dei Deputati, ministero dei Beni culturali, Regione Lombardia, Regione Campania, Comune di Milano e Comune di Napoli.

L'idea di unire le due importanti identità culturali italiane era nata in occasione dell'Expo 2015, quando gli artigiani della Fonderia Nolana Del Giudice avevano forgiato la copia della Madonnina che aveva trovato posto nel padiglione del Vaticano. In quella occasione si era immaginato un momento successivo per celebrare l'incontro tra Napoli e Milano, nel segno dell'accoglienza. A suggellare quest'incontro sarà la musica di Ludwig Van Beethoven: l'orchestra e il coro del San Carlo eseguiranno una delle opere più famose del compositore, la Nona sinfonia con il famosissimo "Inno alla gioia".

Mehta: "L'Inno alla gioia è la vittoria dello spirito contro il terrore"

A spiegare il significato dell'opera di Beethoven è proprio il maestro Mehta: "Dopo la Missa Solemnis in re maggiore, del 1822 la Nona Sinfonia o Sinfonia corale op. 125, in re minore, eseguita per la prima volta a Vienna il 7 maggio del 1824, è una delle creazioni più alte ed irraggiungibili di Beethoven. Vi troviamo la sintesi di tutte le esperienze musicali e spirituali, ricercate ed espresse nelle precedenti sinfonie e nelle sonate, in un cammino sinfonico e cameristico parallelo. Una composizione che giunge quasi al termine della vita di Beethoven. Per chi l’ascolta è sempre la rivelazione di un messaggio affine a quello che ritroviamo anche nel Fidelio, opera antecedente (1805), ma già foriera e portatrice di ideali beethoveniani, etici ed estetici, molto ben definiti. Beethoven vi lavorò per molto tempo, al 1799 risalgono già i primi abbozzi. Il pathos della Nona Sinfonia – conclude Zubin Mehta – culmina nel An die Freude (Inno alla gioia), apoteosi di una visione universale di fratellanza e liberazione da quanto opprime l’uomo, dove la musica si staglia sui versi di Schiller, sui quali intervenne lo stesso Beethoven, che ampliò il testo dell’ode originaria del poeta; il messaggio più profondo, oggi più che mai attuale, narra la vittoria dello spirito contro il terrore".

Il sovrintendente della Fondazione Teatro di San Carlo, Rosanna Purchia, non nasconde l'orgoglio e l'emozione per l'appuntamento: "Non poche sono state le difficoltà sopraggiunte, ma ciascuna è stata ampiamente superata, soprattutto grazie al magnifico ponte che si è instaurato in questi mesi tra Milano e Napoli, tra la Lombardia e la Campania; un legame non scontato, tra istituzioni e regioni solo apparentemente distanti, che ora viene siglato a vanto delle energie e della passione che tutti noi abbiamo riversato in questo progetto".

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