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Due ragazzini di terza media bocciati perché sorpresi con marijuana in classe

A Giussano, in provincia di Monza e Brianza, due ragazzini di terza media sono stati espulsi da scuola e bocciati perché sorpresi a scambiarsi una dose di marijuana in classe. La decisione è stata presa dal consiglio d’istituto, ma il sindaco della cittadina protesta: “La scuola è inclusione, rischiamo di etichettarli”. E annuncia che presenterà i due ragazzini agli esami da privatisti.
A cura di Francesco Loiacono
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Due ragazzini di terza media sono stati espulsi dalla loro scuola e bocciati perché sorpresi a scambiarsi una dose di marijuana in classe. L'episodio, riportato dal quotidiano La Repubblica, è successo dieci giorni fa all'istituto Don Rinaldo Beretta di Giussano, in provincia di Monza e Brianza. Solo adesso però è stato reso noto: perché il sindaco della cittadina brianzola, Matteo Riva, ha annunciato la sua intenzione di opporsi alla decisione del consiglio d'istituto presentando i due ragazzini come privatisti agli esami di licenza media.

Contrario il sindaco: "La scuola è inclusione"

"La scuola è inclusione – ha scritto il primo cittadino – anche in presenza di comportamenti erronei. Così rischiamo di etichettare i due ragazzi come persone sbagliate, che invece hanno il diritto di dimostrare di aver compreso l'errore". Riva ha stilato un progetto educativo e scolastico per i due ragazzini espulsi, che adesso sono seguiti dai servizi sociali comunali e non possono entrare nella loro classe.

Sono stati proprio i compagni dei due ragazzini a denunciare a una insegnante il "passaggio" della dose di marijuana, transitata dal diario di un ragazzo a quello di una ragazza vicina di banco. Per la preside del consiglio di istituto, Silvana Varenna, gli altri studenti "hanno dimostrato coraggio e maturità nel portare alla luce questa vicenda, sintomo che il percorso di educazione alla legalità che stiamo facendo con loro è quello giusto". La dirigente ha poi difeso la decisione del consiglio di espellere i due ragazzini e non ammetterli agli esami di terza media, decretandone di fatto la bocciatura: "Una decisione giusta, presa per il loro bene. Per questi due ragazzi il conseguimento della licenza media è di secondaria importanza – ha affermato Varenna -. Prima è necessario che seguano un percorso che aiuti loro a riflettere".

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