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Due ragazzi picchiati vicino a una discoteca a Milano: l’ombra dell’omofobia

Due ragazzi sono stati violentemente picchiati nella notte di sabato nel parcheggio vicino a una discoteca in zona Porto di Mare, a Milano. Ad aggredirli un branco composto da sette-otto persone. I due sono finiti in ospedale con fratture al naso e alla fronte. Sul grave episodio l’ombra dell’omofobia: le vittime avevano partecipato a una serata gay.
A cura di Francesco Loiacono
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I due ragazzi aggrediti sabato notte (Facebook) 
I due ragazzi aggrediti sabato notte (Facebook) 

Due ragazzi sono stati violentemente picchiati nella notte di sabato nel parcheggio vicino a una discoteca in zona Porto di Mare, a Milano. I due, assieme a un amico, erano appena usciti dal locale e si erano diretti verso un'auto a noleggio che avevano prenotato. Lì, in una zona dove non sono presenti telecamere, hanno incrociato i loro aggressori. Non si sa ancora con esattezza cosa abbia provocato l'aggressione: pare che all'origine ci sia stato un futile pretesto, come l'urto involontario tra uno dei ragazzi pestati e uno degli aggressori. La violenza è avvenuta in branco: gli assalitori erano sette o forse otto, comunque in numero nettamente superiore ai due ragazzi, che non hanno potuto difendersi.

Arcigay: "Verificare natura omofobica dell'aggressione"

Nessuno è intervenuto in loro soccorso. I due sono finiti in ospedale e dovranno sottoporsi a degli intervenuti chirurgici: uno si è rotto il naso, l'altro ha riportato addirittura la frattura dell'osso frontale della scatola cranica. E sull'episodio, già grave in sé, aleggia anche un terribile sospetto: che si sia trattato di un'aggressione di matrice omofobica. I tre ragazzi aggrediti, infatti – l'amico è riuscito a sfuggire alla violenza del branco perché si è rifugiato in auto -, avevano partecipato a una serata gay: "Fermo restando la gravità del fatto in sé, che al di là di ogni considerazione circa le motivazioni degli aggressori, rimane assolutamente inaccettabile, saremo vicini alle vittime anche per verificare l'eventuale natura omofobica della brutale aggressione", ha affermato in una nota Arcigay Milano.

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