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Droga e botte ai genitori, la storia criminale del violentatore del tram armato di mannaia

Ha palpeggiato una studentessa 17enne sul tram e l’ha inseguita in strada con una mannaia. L’uomo arrestato dalla polizia sabato mattina ha una storia criminale che inizia da minorenne e ce passa anche attraverso i maltrattamenti dei genitori. Gli investigatori stanno lavorando per accertare se abbia aggredito altre passeggere sui mezzi pubblici.
A cura di Salvatore Garzillo
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Immagine di repertorio
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Ha una storia di tossicodipendenza che parte da lontano, da quando era ancora minorenne. I genitori, descritti dai poliziotti come una coppia di brave persone, hanno tentato di convincerlo ad andare in comunità per farsi curare ma la sua reazione è stata ancora una volta violenta. Alla fine del 2018, all’ennesima aggressione in casa, anche loro si sono arresi e hanno chiamato la polizia. Hanno visto portare via il figlio in manette con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, un nuovo reato aggiunto all’elenco già lungo sulla sua fedina penale.

Il film horror sul tram

Un anno dopo, a 24 anni compiuti, è di nuovo in carcere a San Vittore con l’accusa di violenza sessuale, stavolta per aver palpeggiato una 17enne a bordo del tram 5 e averla minacciata con una mannaia che portava alla cintola. Una scena da film dell'orrore, anzi peggio, perché nei film queste cose succedono in zone isolate e di notte, e invece è successo alle 7 del mattino di sabato su un mezzo dell’Atm che percorreva viale Zara. Lo hanno preso in strada grazie alla telefonata di una passeggera che non si è girata dall’altra parte e che ha seguito a piedi il molestatore quando la sua vittima si è divincolata ed è scesa dal tram.
La polizia non ha fornito il suo nome, una premura incomprensibile per un profilo criminale certificato, per un soggetto che gli stessi investigatori definiscono “socialmente pericoloso”. Sappiamo però che il suo curriculum inizia da studente, la prima denuncia è per imbrattamento di un muro. Poco dopo scopre la droga, da semplice consumatore passa a piccolo spacciatore e lo beccano con un po’ di marijuana. Lui, però, usa anche roba più pesante.

Il curriculum criminale

I genitori ci provano per anni a portarlo in comunità, non c’è verso, più loro insistono e più violente diventano le liti. Fino a quella chiamata al 112 a fine 2018, il primo vero arresto e l’inizio di una parabola discendente. Esce praticamente subito e riprende le vecchie abitudini. Qualche mese dopo il tribunale gli impone il divieto di avvicinamento all’appartamento dei genitori. Prima della fine dell’anno lo sorprendono in strada con un coltello e lo denunciano per porto abusivo d’armi.

Di lui si perdono le tracce fino a sabato scorso, quando riappare dal nulla traumatizzando la studentessa finita nel suo radar. L’ha fissata con insistenza per un minuto, poi ha pronunciato una frase che mette i brividi: “Sei violentabile”. In quel momento sul tram c’erano un paio di passeggeri, sembra che l’autista non si sia accorto di nulla, anche se non è chiaro come abbia fatto a non sentire le urla della ragazza quando il 24enne l’ha palpeggiata tra i sedili.
Ma in queste ore è un’altra la priorità degli investigatori: capire se il molestatore ha già colpito in altre occasioni, se la sua descrizione combacia con quella fornita da altre ragazze aggredite negli ultimi mesi sui mezzi pubblici. Insomma, se quest’uomo che per la stampa non ha ancora un nome è un predatore seriale.

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