Donna trovata morta nel Lago d’Iseo, il cadavere è irriconoscibile: si attende l’autopsia
Il cadavere recuperato sabato nel lago d'Iseo, nelle acque antistanti Carzano di Monte Isola, è irriconoscibile. Poche le informazioni disponibili: si sa che si tratta di una donna sulla quarantina, che era vestita con tanto di scarpe e indossava un orologio al polso, ma non aveva con sé documenti o altri segni utili all'identificazione. D'altronde, da un primo esame è risultato evidente come il corpo sia rimasto in acqua per diversi giorni. Un'ampia ferita sull'anca e altri segni di decomposizione sono probabilmente il risultato della lunga permanenza del cadavere nelle acque del Sebino.
Il pubblico ministero ha disposto l'autopsia
Le indagini per cercare di risolvere il mistero di chi sia la vittima e di cosa le sia successo sono affidate ai carabinieri di Chiari, coordinati dal sostituto procuratore di Brescia Claudia Passalacqua. Due i fronti: da un lato si attendono gli esiti dell'autopsia, che potrebbero chiarire le cause del decesso e rivelare altri particolari utili all'identificazione della salma. Dall'altro gli inquirenti stanno passando al setaccio le denunce di scomparsa presentate negli ultimi mesi sia in provincia di Brescia, sia in quella di Bergamo, ossia sulle due sponde del lago. La donna potrebbe infatti essere finita in acqua (o esservi stata gettata, al momento non si esclude alcuna ipotesi) in qualsiasi punto, e poi il suo cadavere potrebbe essere stato trascinato dalla corrente fino allo specchio d'acqua antistante Carzano, piccolo borgo sull'isola al centro del lago dove nella serata di sabato alcuni passanti hanno visto affiorare il corpo, poi recuperato dai sommozzatori dei vigili del fuoco.