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Donna dimessa dal pronto soccorso ha un infarto, sospeso il medico: “Protocollo non applicato”

Sospensione immediata del medico in questione che non ha applicato in modo completo il protocollo aziendale. È la decisione della commissione d’inchiesta interna dell’Asst Bergamo Ovest sul caso di Mariana Tansie Serban, la donna che si trova in coma perché colpita da infarto lo scorso 21 novembre dopo la dimissione dall’ospedale di Romano di Lombardia.
A cura di Simone Gorla
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Mariana Tansie Serban
Mariana Tansie Serban

Sospensione immediata del medico in questione, chiusura del rapporto con la società per cui lavorava e apertura di un procedimento disciplinare interno. Sono questi i provvedimenti presi  dalla commissione d’inchiesta interna dell’Asst Bergamo Ovest sul caso di Mariana Tansie Serban, la donna che si trova ora in coma all'ospedale di Chiari, colpita da infarto lo scorso 21 novembre dopo la dimissione dall'ospedale di Romano di Lombardia. La signora accusava dolori al braccio sinistro e al petto, ma dopo essere stata visitata il medico l'ha rimandata a casa, dove ha avuto un infarto. Ora lotta tra la vita e la morte.

Infarto dopo la dimissione dall'ospedale, la commissione interna sospende il medico

"La paziente era giunta al pronto soccorso alle ore 14.35. Pochi minuti dopo, l’infermiere di triage ha raccolto i parametri vitali, facendola accedere con codice giallo, all’ambulatorio dove, alle 14.48, il medico in forza alla ‘Società Panacea Soccorso e Servizi Sanitari Coop. Soc Onlus di Treviglio' l’ha visitata, prescrivendole Esami Ematochimici, ECG, RX Torace, RX Addome", si legge in una nota della Asst. La conclusione a cui è giunta la commissione è che "vi sia stata una non completa applicazione del protocollo aziendale da parte del medico", ha dichiarato il direttore generale dell'azienda socio sanitaria, Peter Assembergs, esprimendo "il mio rammarico per la concatenazione di eventi negativi subiti dalla signora".

L'esito degli accertamenti condotti dalla commissione:

Al momento della valutazione in pronto soccorso non erano presenti elementi obiettivi a favore di una sindrome coronarica acuta: negatività enzimi cardiaci ed ECG normale. Il dolore toracico era insorto alle 10.00 e, all’arrivo in pronto soccorso, erano passate già 5 ore, quindi la Troponina avrebbe potuto essere già “innalzata” a valori patologici. In considerazione del profilo di rischio della paziente e della natura dei sintomi, un monitoraggio clinico e strumentale con esecuzione di ECG seriali e ridosaggio della Troponina a tre/sei ore, avrebbero potuto portare a una corretta definizione diagnostica del quadro clinico, anche nel rispetto del protocollo aziendale PRTDEAC01. Non vi è evidenza della rivalutazione della sintomatologia soggettiva al momento della dimissione (dolore, nausea, sudorazione…) della paziente dal Pronto Soccorso

I provvedimenti presi dall'azienda socio sanitaria

Le azioni correttive al fine di evitare il ripetersi di fatti simili, spiega la Asst in una nota, saranno: "La sospensione immediata del medico in questione; la conferma della chiusura del rapporto con la Società Panacea Soccorso e Servizi Sanitari Coop. Soc Onlus di Treviglio al 31/12/2019; l'apertura di un procedimento disciplinare interno per omissioni legate alla non segnalazione preventiva dell’evento avverso; la trasmissione del verbale della Commissione d’inchiesta interna ai Direttori Generali della DG Welfare e dell’ATS della Provincia di Bergamo (lo stesso resterà a disposizioni delle autorità competenti), con riserva di eventuali ulteriori atti a tutela dell’Azienda e di tutti i pazienti".

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