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Donare il proprio cadavere alla scienza: in Lombardia sarà più facile

Il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato due emendamenti alla legge in materia di sanità relativa ai servizi funebri e cimiteriali che semplificano le procedure di donazione del proprio cadavere alla scienza. Una pratica molto diffusa all’estero ma poco qui in Italia, dove in merito c’è un vuoto normativo: “Una pagina nuova e importante per la libertà di ricerca scientifica”, ha dichiarato Michele Usuelli di + Europa, promotore degli emendamenti.
A cura di Francesco Loiacono
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Donare il proprio corpo post mortem alla scienza sarà più semplice in Lombardia. L'argomento è ancora un tabù in Italia, nonostante siano tante le associazioni di medici che sottolineano l'importanza di una pratica che, fin dal passato, ha consentito alla medicina e soprattutto alla chirurgia di fare enormi progressi. In Italia donare il proprio cadavere alla scienza è già possibile, anche se si deve fare i conti con un vuoto normativo. L'unica legge esistente in merito è del 1933: prevede che i corpi non reclamati da parenti fino al sesto grado possano essere utilizzati a fini scientifici. Ma c'è anche la possibilità di donare volontariamente il proprio corpo post mortem: ci si deve rivolgere a uno dei centri specializzati esistenti (a Torino, Padova e Bologna) e fare un testamento olografo nel quale siano chiare le proprie volontà.

Gli emendamenti di + Europa approvati al Pirellone

Martedì 19 febbraio in Lombardia il Consiglio regionale ha approvato nuove norme in materia di sanità relative ai servizi funebri e cimiteriali. Tra le varie novità introdotte (tra cui la possibilità di essere tumulati assieme ai propri animali di affezione), c'è anche una semplificazione nelle procedure di donazione del proprio corpo alla scienza. Due gli emendamenti in merito, proposti dal consigliere regionale di + Europa Michele Usuelli (che è un medico) e approvati con il solo voto contrario del MoVimento 5 stelle: "Con Più Europa abbiamo scritto, soprattutto grazie alla collaborazione della sezione lombarda della Società Italiana di Anatomia Patologica, una pagina nuova e importante per la libertà di ricerca scientifica – ha dichiarato Usuelli su Facebook – Da tempo il mondo della medicina e delle università chiedeva la possibilità di disciplinare l'utilizzo di parti anatomiche e cadaveri per finalità di studio e ricerca ed ora finalmente, almeno in Regione Lombardia, sarà possibile. Con questo voto ci allontaniamo dal Medioevo; mi auguro che altre Regioni seguano il nostro esempio. Non mi stupisce, purtroppo – ha concluso Usuelli – il voto contrario del MoVimento 5 Stelle che conferma la sua linea di opposizione alla scienza al progresso e alla ricerca".

Cosa prevedono gli emendamenti

Nello specifico gli emendamenti proposti da Usuelli consentiranno in Lombardia di istituire presso ogni Comune un registro degli Enti autorizzati che abbiano fatto richiesta di utilizzare cadaveri o parti anatomiche riconoscibili per finalità di studio, ricerca o insegnamento. Le persone interessate a donare il proprio corpo alla scienza lo dovranno indicare chiaramente specificando se farlo in maniera definitiva o temporanea. Nel secondo caso il loro cadavere sarà prelevato e utilizzato dagli enti di ricerca: dopo le "prove" da parte di chirurghi alle prime armi o anche esperti, che in questa maniera migliorano la propria tecnica con l'obiettivo di salvaguardare la salute delle persone che opereranno da vive, il corpo del donatore sarà riconsegnato ai famigliari che provvederanno alla sepoltura. Chissà che le nuove norme lombarde non possano favorire un aumento delle donazioni nel nostro Paese: finora, vista l'esiguità dei donatori, università e strutture mediche erano costrette a importare dall'estero (dove invece la pratica della donazione è più diffusa) i cadaveri per consentire ai medici di esercitarsi e migliorare.

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