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Don Mazzi a Corona: “Mi hai fregato, non venire più da me”

Dopo la notizia del sequestro dell’abitazione milanese di Fabrizio Corona arriva la dura lettera di don Antonio Mazzi all’ex fotografo dei vip: “Non venire da me perché sono troppo buono e mi hai fregato”. Prima del nuovo arresto Corona aveva trascorso un periodo in affidamento in prova proprio all’interno della comunità Exodus fondata da don Mazzi.
A cura di Francesco Loiacono
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Dopo la notizia del sequestro dell'abitazione di Fabrizio Corona da parte della guardia di finanza arrivano anche le parole, decisamente poco dolci, di don Antonio Mazzi: "Corona caro, prima di tutto non venire da me perché sono troppo buono e mi hai fregato". Affermazioni contenute in una lettera che il fondatore della Fondazione Exodus, che per un po' di tempo ha accolto Corona prima del nuovo arresto, ha inviato all'ex re dei paparazzi.

"Più che pentito per averlo accolto, mi sono arrabbiato – ha spiegato Don Mazzi – mi pare di essere stato imbrogliato. Forse peccando di superbia ero convinto che non avesse voglia di fregarmi e invece, forse, c'è stato un periodo in cui si è convinto di non fregarmi, ma dopo è venuto fuori ancora il Corona". Nel primo periodo di affidamento in prova ai servizi sociali Corona ha trascorso un periodo nella comunità di don Mazzi. Successivamente era potuto rientrare nella sua abitazione in via De Cristoforis, in zona corso Como, proprio l'immobile al centro dell'operazione odierna della guardia di finanza. Corona ci è rimasto fino allo scorso 10 ottobre, quando è finito in carcere assieme alla sua collaboratrice Francesca Persi (ora ai domiciliari) con l'accusa di intestazione fittizia di beni. Accusa alla quale, al momento della notifica di chiusura delle indagini da parte dei magistrati Ilda Boccassini e Paolo Storari, si sono aggiunte quelle di frode fiscale e violazione delle norme patrimoniali in relazione alle misure di prevenzione.

Don Mazzi: "La galera a Corona non serve"

"Io sono arrabbiato che sia in galera- ha detto don Mazzi -. La galera a Corona e a persone così non serve, bisogna che trovi un altro luogo e, soprattutto, un po' più di pazienza, è stato troppo poco con me". Sembrano davvero lontani i tempi (era luglio 2015) in cui il sacerdote scriveva lettere di ben altro tenore a Corona: "In comunità sarai uno di noi, sei pieno di arte e di bontà", affermava all'epoca. Don Mazzi ha poi aggiunto di esser comunque pronto a ospitare nella sua comunità anche "casi anche peggiori di lui, perché Corona è in effetti un caso mass-mediatico, ma non avete idea di che casi ho seguito e che sto seguendo e cosa ho nelle mie comunità, perché forse sono diventato l'unico prete che ancora prende questi casi" .

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