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Domenico Maurantonio, attesi per mercoledì i risultati dei test tossicologici

A più di 20 giorni dalla morte di Domenico Maurantonio, lo studente precipitato da un hotel mentre era in gita a Milano, le indagini proseguono. Gli inquirenti hanno ascoltato di nuovo alcuni compagni di classe del ragazzo e i suoi genitori, mentre mercoledì dovrebbero arrivare i risultati dei test tossicologici, che potrebbero aiutare a far luce su una tragedia ancora senza spiegazione.
A cura di Francesco Loiacono
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A più di 3 settimane dalla morte di Domenico Maurantonio, lo studente precipitato da un hotel mentre era in gita a Milano, le indagini su quanto accaduto nella notte tra il 9 e il 10 maggio scorsi proseguono. Alla fine di questa settimana, secondo gli inquirenti della squadra mobile di Milano che indagano sul caso coordinati dal pubblico ministero Claudio Gittardi, il quadro della vicenda potrebbe essere più chiaro. Già mercoledì, infatti, potrebbero arrivare i risultati degli esami medico legali e dei test tossicologici e genetici: saranno fondamentali per chiarire quanto alcol abbia bevuto Domenico la notte della tragedia e se abbia assunto droga e lassativi, evenienza esclusa dai primi test ematici ma non ancora completamente scartata.

Esami del Dna sui lividi sul braccio di Domenico

Gli esami, condotti con la supervisione dei consulenti Giulio Giovannetti, Luca Sironi e Marzio Capra, potranno chiarire poi altri due misteri: i lividi sul braccio di Domenico, che potrebbero far pensare a una persona che cercava di trattenerlo o potrebbero risalire a molto prima della caduta e su cui sono stati disposti esami del Dna. E infine l'ora della morte, collocata adesso tra le 5.30 – orario in cui dal telefono di Domenico è partito l'ultimo sms – e le 7.

Intanto, da quanto si appreso, al di là dei test e degli esami le indagini prosueguono anche sui binari più tradizionali degli interrogatori. Alcuni compagni di classe di Domenico e i suoi genitori, il papà Bruno e la madre Antonia Comin, sarebbero stati ascoltati nuovamente dagli inquirenti. La verità sulla morte dello studente 19enne potrebbe essere vicina, anche se cresce il senso di scoramento di fronte a una tragedia che continua a non avere una spiegazione.

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