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Ditta Gilardoni, una testa di maiale all’ex braccio destro dell’anziana padrona autoritaria

Ancora tensione alla fabbrica Gilardoni raggi X di Mandello del Lario, in provincia di Como. Una testa di maiale è stata recapitata all’ex direttore del personale dell’azienda, Roberto Redaelli, allontanato dall’azienda a fine novembre per volontà del tribunale del lavoro di Milano. Redaelli è stato il braccio destro dell’ex amministratrice Maria Cristina Gilardoni, figlia del fondatore e indagata per maltrattamenti nei confronti dei dipendenti della fabbrica.
A cura di Francesco Loiacono
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La fabbrica Gilardoni di Mandello del Lario
La fabbrica Gilardoni di Mandello del Lario

Ancora tensione alla fabbrica Gilardoni raggi X di Mandello del Lario, in provincia di Como. L'ex direttore del personale dell'azienda, Roberto Redaelli, sarebbe stato oggetto di un atto intimidatorio compiuto da ignoti. Domenica sulla cassetta della posta di una lavanderia a gettone di Porto di Malgrate, vicino Lecco, è stata trovata una testa di maiale scottennata. La lavanderia è di proprietà della moglie di Redaelli, ma secondo i carabinieri, che indagano sull'episodio, l'obiettivo dell'atto intimidatorio sarebbe l'uomo. Ed è probabile che le minacce siano legate al ruolo ricoperto fino a qualche tempo fa da Redaelli all'interno della Gilardoni.

Per capire quale sia la situazione che si respira sulle sponde del lago occorre fare un piccolo passo indietro. La Gilardoni raggi X è una fabbrica storica: fondata nel 1947, produce apparecchi a raggi X  e ad ultrasuoni per gli ambiti medici e per gli aeroporti. L'azienda negli ultimi tempi ha attraversato un periodo burrascoso, a causa a quanto pare dei modi bruschi dell'anziana presidente, Maria Cristina Gilardoni, e dell'ex capo del personale Redaelli, suo braccio destro. Le denunce su quanto accadeva all'interno della fabbrica hanno portato all'apertura di un'inchiesta penale e al pronunciamento del Tribunale delle Imprese di Milano, che lo scorso ottobre ha azzerato la vecchia dirigenza dell'azienda nominando commissario Marco Taccani Gilardoni, figlio di Maria Cristina.

Ma l'83enne presidente e il suo braccio destro, anche dopo il pronunciamento del tribunale, non si sono rassegnati presentandosi più volte ai cancelli della fabbrica e pretendendo di entrare. Per dissuaderli dai loro intenti sono dovuti intervenire perfino i carabinieri, il cui ultimo intervento è stato il 21 novembre. Da allora, sembrava che il clima all'interno della fabbrica si fosse rasserenato, come comunicato dal nuovo commissario in un'intervista. Adesso però un nuovo, brutto episodio che rischia di far precipitare di nuovo la situazione.

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