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Disse “Non fate un ca…” ai carabinieri all’Expo: Vittorio Sgarbi condannato a 5 mesi

Vittorio Sgarbi e il suo autista sono stati condannati rispettivamente a 5 e 4 mesi di reclusione per resistenza a pubblico ufficiale. Il 22 maggio del 2015 il critico d’arte aveva litigato con 4 carabinieri davanti a uno degli ingressi dell’Expo di Milano, apostrofandoli pesantemente: “Non fate un ca…”.
A cura di Francesco Loiacono
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Cinque mesi di condanna per Vittorio Sgarbi. Il critico d'arte è stato punito dal tribunale di Milano per la lite con alcuni carabinieri avvenuta il 22 maggio dell'anno scorso davanti a uno degli ingressi dell'Expo di Milano. Sgarbi era in auto col suo autista Nicola Mascellani (a sua volta condannato a 4 mesi) e venne fermato dai militari per alcuni controlli, mentre cercava di entrare contromano e senza i necessari accrediti per inaugurare una mostra di cui era curatore. L'ex parlamentare, abituato a scenate, aveva perso le staffe apostrofando pesantemente i quattro militari con frasi di questo tenore: "Sei un fascista, non fate un c…. e state interrompendo un pubblico servizio, ci vedremo in Tribunale, siete due cogl….". E ancora: "Voi carabinieri state qui a non fare un c…. (…) io sono qui per lavorare e voi non fate un c….".

Già pagati 11mila euro all'Arma

Per queste affermazioni Sgarbi era finito a processo con le accuse di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. Quest'ultima accusa è caduta dopo che a luglio il critico d'arte ha risarcito con 11mila euro l'Arma dei carabinieri e i 4 militari insultati. Al centro del processo, con rito abbreviato, era rimasta solo l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale: un'imputazione per la quale il pubblico ministero Elio Ramondini aveva chiesto una pena di un anno e mezzo di reclusione per Sgarbi e il suo autista, senza la concessione di attenuanti per via dei precedenti del critico d'arte (diffamazione e truffa). Il giudice Marco Tremolada, della quarta sezione penale del Tribunale di Milano, ha invece deciso per una condanna più lieve: Sgarbi e l'autista non andranno naturalmente in carcere.

L'avvocato: "E' un maleducato, ma non un violento"

Nel corso dell'udienza l'avvocato di Sgarbi aveva provato a chiedere l'assoluzione per il suo assistito "perché il fatto non sussite": "E' un maleducato, forse tra i più maleducati d'Italia, ma non è un violento e se viene portato alla calma, ragiona", la difesa del legale.

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