Discriminazioni contro i migranti: i sindaci di Inzago, Cologno Monzese e Gallarate a processo
Avrebbero emanato ordinanze discriminatorie contro i migranti: questo è quanto stabilito – con due sentenze – dal Tribunale Civile di Milano nei confronti dei sindaci – tutti appartenenti alla Lega – di Inzago, Cologno Monzese e Gallarate, nella provincia di Milano. Secondo i giudici, i tre primi cittadini avrebbero leso la dignità dei migranti, alimentando il clima di sospetto intorno a loro e contribuendo a creare un atteggiamento intimidatorio e ostile. In poche parole, appunto, le loro ordinanze sarebbero state fortemente discriminatorie nei confronti delle persone, per un motivo o per l'altro, costrette ad essere ospitate nelle tre cittadine del Milanese.
Le ordinanze, emanate nell'estate del 2017 dal sindaco di Inzago Andrea Fumagalli, da quello di Cologno Monzese Angelo Rocchi e da quello di Gallarate Andrea Cassani, sottolineavano come il sistema dell'accoglienza mettesse in pericolo la salute e la sicurezza pubblica. Per limitare il sistema, i sindaci avevano imposto dei particolari oneri procedimentali ai privati che intendessero ospitare migranti. Il caso è stato portato in tribunale dall'Associazione studi giudici sull'immigrazione, di Avvocati per niente onlus e del Naga, il cui ricorso è stato accolto dal Tribunale di Milano.