Discarica abusiva scoperta ad Arluno (Milano): mille metri cubi di rifiuti a rischio incendio
L'incendio dello scorso 14 ottobre al deposito di rifiuti in via Chiasserini, a Milano, sembra aver lasciato il segno. Non solo per aver drammaticamente portato all'attenzione dei cittadini lombardi il fatto che, come sottolineato dal ministro dell'Ambiente Sergio Costa, anche la Lombardia sia "terra dei fuochi" come il resto d'Italia. Ma anche perché l'attività di prevenzione delle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, che d'altronde non si è mai fermata, ha probabilmente tratto dalla cronaca recente un ulteriore stimolo. E così, dopo il sequestro di un deposito illegale di rifiuti avvenuto lo scorso 17 ottobre a Cornaredo (solo tre giorni dopo il rogo alla Ipb di Milano), oggi 26 ottobre i carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Milano hanno dato notizia di una nuova operazione. Grazie a una segnalazione pervenuta dalla compagnia dei carabinieri di Legnano, i militari del Noe hanno individuato e sequestrato ad Arluno un capannone di proprietà di un’azienda operante nel campo della logistica, che era in realtà stato adibito a discarica abusiva.
Il capannone industriale era saturo di rifiuti speciali: all'interno erano stati stoccati circa mille metri cubi di materiali, in particolare plastici, che avrebbero potuto essere bruciati anche allo scopo di cancellarne le tracce. Una pratica spesso portata avanti da imprenditori senza scrupoli, come era avvenuto all'inizio di quest'anno a Corteolona, nel Pavese. A indirizzare i carabinieri verso il capannone sono stati i cittadini residenti nella zona, che hanno segnalato in più occasioni i cattivi odori provenienti dal capannone, del tutto privo di autorizzazioni per lo stoccaggio dei rifiuti. La quantità e la tipologia del materiale trovato all'interno del sito dal Noe fa ipotizzare che il capannone fosse al centro di un'attività illecita di gestione, raccolta e smaltimento di rifiuti speciali: ipotesi di reato per le quali il responsabile della ditta di logistica è stato denunciato a piede libero. Sono adesso in corso le attività di caratterizzazione dei rifiuti trovati, per capire esattamente cosa sia stato stoccato illecitamente nella discarica abusiva.