Disastro ferroviario di Pioltello: “Danneggiato anche il giunto gemello” nel punto del deragliamento
Non c'è solo un giunto "incriminato" per il deragliamento del treno regionale 10452 Cremona-Milano, che lo scorso 25 gennaio a Pioltello, alle porte del capoluogo lombardo, causò tre morti e oltre 40 feriti. Stando alle indagini della procura di Milano, che indaga per disastro ferroviario colposo, anche il giunto "gemello" di quello in cattive condizioni, collocato nel cosiddetto "punto zero" (cioè quello dell'inizio del deragliamento) era danneggiato. Lo avrebbe stabilito uno degli "accertamenti irripetibili" (che avvengono alla presenza di tutte le parti in causa) effettuato dai consulenti nominati dalla procura di Milano. Nel giunto bis, che si trovava alla stessa altezza sui binari rispetto a quello che fin da subito era apparso in condizioni deteriorate, è stata trovata una microfrattura. Anche il binario gemello di quello dove si staccò un pezzo di rotaia, dunque, aveva problemi e avrebbe potuto provocare incidenti nel corso del tempo. Anche in questo caso, come nell'altro giunto, si ipotizza che vi sia stata carenza di manutenzione.
Altri accertamenti irripetibili, eseguiti lo scorso luglio, avevano riguardato il giunto che si trovava nel punto in cui si staccò un pezzo di binario di oltre 20 centimetri. I consulenti della procura avevano documentato la presenza di un buco di circa due centimetri tra le parti di binario che erano unite dal giunto in cattivo stato. I titolari dell'indagine sulla strage ferroviaria di Pioltello sono i pubblici ministeri Maura Ripamonti e Leonardo Lesti, coordinati dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano. Le parti avranno tempo fino al 30 settembre per richiedere eventuali approfondimenti: poi la relazione degli esperti nominati dalla Procura sarà depositata, probabilmente entro la fine dell'anno. Risultano indagati per disastro ferroviario colposo e altri reati due manager e quattro tecnici di Rete ferroviaria italiana (Rfi) e due manager di Trenord, oltre alle due società per il principio di responsabilità amministrativa degli enti. A perdere la vita nel deragliamento sono state tre donne: Ida Maddalena Milanesi, Pierangela Tadini e Giuseppina Pirri.