Dipendente infedele alla Bianchi: rubate bici per 70mila euro

Era impiegato da anni presso la storica ditta Bianchi di Treviglio (Bergamo), famosa in tutto il mondo per le sue bici. Ma nonostante la lunga militanza nell'azienda, un dipendente ultraquarantenne della ditta è stato scoperto in flagrante dai carabinieri mentre sottraeva dalla fabbrica bici e ricambi per portarseli a casa. Adesso l'uomo, indagato, rischia oltre alla condanna anche il licenziamento per giusta causa.
In totale la refurtiva recuperata dai carabinieri nell'abitazione dell'uomo ha un valore di 70mila euro. Si tratta di otto biciclette, dieci telai e diversi ricambi: pattini per freni, cambi, forcelle, pedali, ruote, copertoni, camere d'aria e tutta l'altra componentistica delle due ruote. Le indagini dei militari sono partite dalla denuncia dell'azienda, uno dei marchi più famosi al mondo, fondata nel 1885. I sospetti dei carabinieri sono caduti sul dipendente, fino a oggi incensurato. L'uomo è stato pedinato dai carabinieri: dopo aver caricato due bici su un furgone di proprietà della stessa Bianchi le ha portate fino alla sua abitazione. Qui è stato fermato dai militari, che in casa hanno trovato il resto della refurtiva.
Davanti ai militari l'uomo ha ammesso le proprie colpe, parlando di una "debolezza": avrebbe iniziato a portare a casa dei ricambi per i suoi amici e conoscenti e si sarebbe poi lasciato prendere la mano. Tutta la refurtiva è stata restituita alla Bianchi.