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Deve scontare 10 anni per truffa, ma viveva in una villa con piscina in Kenya: arrestato

Stefano Poli, 70enne di Gorno, in provincia di Bergamo, era latitante dal febbraio 2016. Doveva scontare una pena di dieci anni e nove mesi per bancarotta fraudolenta, ma viveva tranquillamente nel lusso in Kenya, in una villa con piscina. L’uomo è stato arrestato negli scorsi giorni ed estradato questa mattina in Italia.
A cura di Francesco Loiacono
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Aveva sul capo una condanna a 10 anni e nove mesi per bancarotta fraudolenta e truffa aggravata in concorso. Ma Stefano Poli, truffatore 70enne di Gorno, in provincia di Bergamo, viveva tranquillamente nel lusso in Kenya. A disposizione aveva una villa con piscina: nelle conversazioni al telefono, intercettate, si vantava di vivere nel lusso, consumando pasti a base d'aragosta. Tutto con i soldi che aveva illecitamente accumulato: la truffa per la quale era stato condannato ammonta a oltre sei milioni di euro, derivanti dal fallimento della ditta "Cos Edil" di Bergamo.

Per Poli la latitanza dorata, iniziata nel febbraio 2016 a Kilifi, località turistica marittima del Kenya, è terminata qualche giorno fa. L'uomo è stato infatti arrestato nell'ambito di una vasta operazione antidroga della polizia kenyota, condotta anche grazie alle indagini del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia – Interpol, della Direzione Centrale Polizia Criminale e del Nucleo Polizia Tributaria di Nuoro. L'uomo è stato estradato e questa mattina è atterrato all'aeroporto di Roma Fiumicino: adesso dovrà scontare la sua pena.

Estradato con Poli anche il "re delle discoteche" Mario Mele

Assieme a Poli sono stati arrestati ed estradati altri due criminali italiani latitanti: Fulvio Alberto Leone, 67 enne con una condanna a 8 anni e 9 mesi di reclusione per traffico di sostanze stupefacenti e Mario Mele. Quest'ultimo, latitante dal 2013, si faceva chiamare il "re delle discoteche". In Sardegna aveva avviato diversi locali di tendenza, come il “Buddha del Mar” di San Teodoro, il “Boca Chica” di Nuoro e il “Pata Pata” di Budoni, con i quali però aveva evaso il Fisco per 17 milioni di euro. Per sottrarsi all'arresto si era recato in Kenya, dove ha continuato la propria attività imprenditoriale nel settore delle discoteche e dei locali alla moda. A Malindi aveva inaugurato e gestiva personalmente il club “Pata Pata Beach Club”, stesso nome della discoteca che lo aveva reso celebre in Sardegna.

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