Delitto della Valtellina, l’ex fidanzato ha confessato: “Ho ucciso Veronica”

Il giallo della Valtellina, almeno dal punto di vista investigativo, è stato risolto. Veronica Balsamo, 23enne di Grosio, in provincia di Sondrio, morta lo scorso 23 agosto in circostanze all'inizio poco chiare, è stata uccisa dal suo fidanzato dell'epoca, Emanuele Casula. Il diciottenne di Grosotto, che era stato arrestato dai carabinieri all’inizio dello scorso ottobre con l’accusa di aver ucciso Veronica gettandola in un dirupo a Roncale, ha confessato il delitto. Il ragazzo ha poi anche ammesso di aver aggredito, sempre quella sera del 23 agosto, vicino a Grosotto, Gianmario Lucchini, chierichetto 35enne che al momento della tragedia era a pochi metri dalla scena del delitto, poiché la sua abitazione si trova a poche centinaia di metri dal dirupo. Lucchini si trova ancora adesso in ospedale in coma vegetativo: Casula lo ha aggredito con un cacciavite alla testa e in altre parti del corpo.
Verso il processo
La notizia della confessione è stata riportata dal Corriere. A riferirla è stato Claudio Marcassoli, psichiatra consulente della difesa. Martedì si è svolta un'udienza davanti al giudice per l'udienza preliminare Carlo Camnasio, nel corso della quale il perito incaricato dal tribunale, Giuseppe Giunta, ha affermato che Casula era capace di intendere e di volere quando uccise Veronica, anche se la sera del delitto aveva fumato quantità di cannabis tali da accentuare i disturbi di personalità di cui soffre il giovane. Una circostanza che potrebbe portare a dichiarare l'attenuante della seminfermità mentale al momento della duplice aggressione, e contro la quale si batterà strenuamente la difesa di Lucchini, che invece sostiene che "Casula ha ucciso e tentato di uccidere lucidamente tentando poi di nascondere le prove".
Il 18enne comunque, che si trova in carcere da 4 mesi a Monza, secondo il perito può seguire il processo ed è stato dichiarato socialmente pericoloso. Soddisfatta la Procura. Per il pubblico ministero Elvira Antonelli non ci sarà bisogno di ulteriori accertamenti, "perché quanto emerso ci basta per avvalorare il quadro accusatorio e dimostrare che Casula ha agito con consapevolezza".