Davide Astori, dopo i funerali la sepoltura nel cimitero di San Pellegrino Terme
Dopo la grande commozione per i funerali di Davide Astori a Firenze, oggi il dolore per la scomparsa del calciatore della Fiorentina, morto improvvisamente nella notte tra sabato e domenica, si è spostato a San Pellegrino Terme, paese in cui Astori è cresciuto. Alle 12.30 il feretro del capitano della Fiorentina e calciatore della nazionale è stato tumulato nel locale cimitero: dalla chiesa parrocchiale di San Pellegrino partirà un corteo verso il camposanto, dove avverrà la sepoltura del 31enne. L'orario della cerimonia è stato spostato di un paio d'ore per consentire a Francesca Fioretti, la compagna del calciatore, di essere presente alla funzione, ma anche per via della troppa folla in paese. In migliaia si sono presentati infatti nella chiesa della cittadina lombarda per portare l'ultimo saluto al calciatore. D'altronde anche ieri la basilica di Santa Croce a Firenze e le immediate vicinanze erano gremite di persone: tifosi della Fiorentina e non solo, tutti desiderosi di unirsi all'addio al campione.
"Cresciuto con noi sull'asfalto rincorrendo un pallone, i nostalgici del fubal ti rendono omaggio umile campione". Questo il testo di uno degli striscioni bergamaschi che oggi pomeriggio hanno fatto da cornice al partecipato funerale. Alle 12.30 il feretro è stato trasferito al cimitero e tumulato.
San Pellegrino Terme in lutto
Tanta la commozione in paese, che già il giorno della scomparsa di Astori aveva partecipato al lutto di tutto il mondo del calcio e di tutta Italia: "San Pellegrino Terme piange la scomparsa del suo campione" era la scritta apparsa sul sito, sulla pagina Facebook e sui pannelli luminosi presenti nel paese. Già ieri sera, 8 marzo, fino a tarda ora è proseguita la processione di centinaia di persone nella chiesa parrocchiale per una veglia di preghiera. Astori era originario di questo spicchio della provincia di Bergamo: era nato in un paese vicino, San Giovanni Bianco, ma era poi cresciuto a San Pellegrino, dove aveva mosso anche i suoi primi passi sui campi di calcio. Poi la sua carriera era decollata: prima le giovanili del Milan, poi i trasferimenti a Cagliari, a Roma e infine alla Fiorentina. Della "viola" era diventato il capitano, stimato da tutti. Le sue prestazioni in difesa gli avevano aperto le porte della nazionale, della quale era ormai diventato un elemento fisso.
La scorsa settimana, improvvisa, la morte: un malore nel sonno per cause naturali, mentre la squadra si trovava in un hotel di Udine, pronta ad affrontare l'Udinese per una partita valida per il campionato di Serie A. Quel match non si è disputato, come tutti gli altri in programma nella giornata – tre gare saranno recuperate al martedì e tre al mercoledì, mentre resta da stabilire la data del derby di Milano, ha comunicato la Lega calcio: il mondo del calcio, e non solo, si è fermato per piangere la scomparsa di un campione che era un grande calciatore ma soprattutto un grande uomo. Astori, oltre alla compagna Francesca Fiorentini, lascia anche una figlia di due anni, Vittoria.