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Danni da vaccini, il ministero della Salute condannato a risarcire una donna di Pavia

Il ministero della Salute è stato condannato in via definitiva a risarcire una donna del Pavese, oggi 42enne, che nel 1975 subì gravi danni a causa di un vaccino. Lo ha stabilito una sentenza della Corte d’appello di Milano passata in giudicato.
A cura di Francesco Loiacono
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Il ministero della Salute è stato condannato in via definitiva a risarcire una donna del Pavese, oggi 42enne, che nel 1975 subì gravi danni a causa di un vaccino. La sentenza della Corte d'appello di Milano (presidente Monica Vitali, relatrice Maria Di Paolo) risale allo scorso 10 novembre ma è passata in giudicato perché non è stata impugnata entro i termini. Adesso la decisione è destinata ad alimentare il dibattito in corso sulla vaccinazione, acuitosi da quando il governo ha portato a 12 i vaccini obbligatori.

Come spiega Giuseppe Guastella sul "Corriere della sera", la 42enne nel 1975, quando aveva sei mesi, fu sottoposta alla vaccinazione quadrivalente non obbligatoria contro poliomielite, tetano, difterite e pertosse in un ambulatorio della Asl. Prima della vaccinazione era in buona salute e presentava uno sviluppo normale, come hanno stabilito i consulenti del tribunale. Dopo la seconda dose, invece, iniziò a manifestare alcuni problemi: convulsioni e anomalie nell’elettroencefalogramma, sintomi di un'encefalopatia che ha accompagnato la bambina fino all'età adulta. L'encefalopatia era una delle possibili reazioni avverse al vaccino, come noto nella letteratura scientifica e anche nella “Banca Dati Europea delle Segnalazioni di Sospette Reazioni Avverse ai Farmaci", entrata in funzione nel 2012. Ma il medico che somministrò la vaccinazione non informò i genitori di questo rischio: "È stato riconosciuto che il medico non fornì le informazioni necessarie su un possibile nesso tra vaccino e patologia, poi insorta, e conosciuto", ha affermato l’avvocato Giuseppe Romeo, che ha assistito la famiglia.

Solo nel 2009 il padre della 42enne fece causa al ministero, dopo che la Asl rifiutò di pagare un indennizzo alla figlia. Adesso quell'indennizzo, di circa 850 euro al mese, dovrà essere versato dal ministero, come stabilito prima dal tribunale di Vigevano e poi dalla Corte d'Appello di Milano. Il Codacons, che ha riportato la notizia della sentenza sul proprio sito, "ribadendo ancora una volta l’importanza delle vaccinazioni" ha annunciato che presenterà una nuova denuncia in Procura contro i vertici dell’Agenzia del Farmaco "per le informazioni non corrette diffuse negli ultimi giorni".

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