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Dal Belgio fino a Lecco: il lungo volo del palloncino per Charlotte, ragazza morta in un incidente

Un palloncino bianco con allegata una targhetta commemorativa in ricordo di Charlotte Gysel, diciottenne belga scomparsa il 27 settembre scorso in un incidente stradale nel suo Paese, è stato ritrovato in località Ultimo Paradiso nell’alta Valsassina, a circa 30 chilometri da Lecco. L’autore di questo singolare ritrovamento è riuscito a mettersi in contatto con i genitori di Charlotte dopo aver postato su Facebook le foto del palloncino.
A cura di Luca Giovannoni
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La realtà a volte è in grado di superare la fantasia. Come è successo nel caso del palloncino che dal Belgio, precisamente da Bovekerke, nelle Fiandre occidentali, è volato fino alle montagne nei dintorni di Lecco, dove è stato ritrovato nella giornata di domenica 6 ottobre da un abitante della zona, Giampiero Manzoni. L'uomo stava passeggiando nei pressi della pizzeria la Libellula, a pochi metri dalla chiesetta degli Alpini del Pian delle Betulle, quando la sua attenzione è stata catturata da un oggetto volante di colore bianco rimasto impigliato in una rete protettiva. Una volta vicino al misterioso oggetto Giampiero si è accorto che si trattava in realtà di un semplice palloncino bianco con attaccata una targhetta commemorativa in onore di Charlotte Gysel, diciottenne belga scomparsa qualche giorno fa, il 27 settembre, in un incidente stradale nel suo Paese. In seguito alla morte della giovane, gli amici avevano deciso di affidare al vento il ricordo della ragazza scomparsa, allegando al palloncino lasciato in aria un foglio su cui oltre alla foto della ragazza e alle date di nascita e di morte, erano state scritte alcune frasi per celebrare la defunta.

Nulla accade per caso

In questa storia ciò che colpisce è che il destino ha deciso di fermare il volo del palloncino in una località che si chiama Ultimo Paradiso, nell'alta Valsassina, a circa 30 chilometri da Lecco. Tra i tanti posti dove poteva posarsi, il palloncino ha scelto questo luogo dal nome così evocativo, quasi come se fosse stato guidato da una mano invisibile che deliberatamente ha scelto di farlo arrestare proprio lì. Il signor Giampiero, protagonista di questo anomalo ritrovamento, colpito da questa circostanza ha deciso di condividere l'esperienza sui social, postando su Facebook le fotografie del palloncino. Così facendo è riuscito anche a mettersi in contatto con i genitori di Charlotte, scoprendo che la famiglia Gysel ogni anno trascorre qualche settimana di vacanza in Italia nei dintorni di Bergamo.

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