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Cuggiono, il prefetto di Milano scioglie il Consiglio comunale: sfiduciato il sindaco della Lega

Il prefetto di Milano Renato Saccone ha sciolto il Consiglio comunale di Cuggiono, piccolo paese del Milanese, dopo l’approvazione di una mozione di sfiducia presentata da sette consiglieri su dodici. L’amministrazione, composta da una maggioranza di centrodestra, che aveva vinto le elezioni nel giugno del 2017, ha patito una frammentazione interna. L’ormai ex sindaco Perletti ha dichiarato: “Me ne vado a testa alta”.
A cura di Filippo M. Capra
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L'ormai ex sindaco di Cuggiono Maria Teresa Perletti (Facebook)
L'ormai ex sindaco di Cuggiono Maria Teresa Perletti (Facebook)

Il prefetto di Milano Renato Saccone ha sciolto il Consiglio comunale di Cuggiono, piccolo paese del Milanese, dopo una mozione di sfiducia presentata da sette consiglieri su dodici. Come comunicato in una nota della prefettura del capoluogo lombardo, la mozione è stata approvata durante la seduta di ieri, 13 febbraio. A sostituire l'ormai ex sindaco Maria Teresa Perletti, è stato momentaneamente incaricato il vice prefetto Lucia Falcomatà in qualità di commissario.

Le fratture all'interno della maggioranza

Secondo i consiglieri che hanno sfiduciato la sindaca Perletti, i problemi della sua amministrazione risalgono alla vittoria delle elezioni arrivata nel giugno del 2017. La maggioranza, composta da una coalizione del centrodestra, si è frammentata quasi subito. L'ex assessore all’Ambiente, politiche energetiche, servizi sociali, sport e informative enti territoriali, Giuliana Soldadino di Fratelli d'Italia, aveva rassegnato le dimissioni lo scorso ottobre per impossibilità di proseguire nel percorso comune. L'amministrazione del sindaco della Lega è stata accusata di aver preteso di essere la guida politica della coalizione, prendendo direttamente contatti con un esponente del partito della Soldadino per la carica da vice sindaco. Al sindaco è stata inoltre contestata la decisione unilaterale di tutte le nomine. Presente in Consiglio, la Perletti – come riportato da "Varesenews" – ha dichiarato: "Era più semplice dimettermi, ma ho preferito venire in Consiglio e guardare in faccia chi mi voleva sfiduciare. Se ci saranno elezioni, i cuggionesi si ricorderanno di chi ha lavorato seriamente e chi ha solamente seminato zizzania. Me ne vado a testa alta".

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