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Cremona, omicidio della piccola Gloria, il padre confessa: uccisa per vendicarsi dell’ex compagna

Kouao Jacob Danho, in carcere da sei mesi con l’accusa di aver ucciso la figlia Gloria, ha confessato. Il 37enne dopo l’arresto aveva raccontato di essere stato aggredito e rapinato, una versione apparsa da subito poco credibile. Il movente è quello ipotizzato fin dal primo momento: Danho voleva tornare insieme alla ex compagna, che lo aveva lasciato perché violento, e le aveva chiesto ripetutamente di perdonarlo. Lei rifiutava e per questo è scattata la terribile ritorsione nei confronti della figlioletta.
A cura di Simone Gorla
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Kouao Jacob Danho e la figlia Gloria
Kouao Jacob Danho e la figlia Gloria

È in carcere dallo scorso 22 giugno con la pesantissima accusa di aver ucciso sua figlia Gloria, di soli due anni, per vendetta nei confronti della sua ex compagna. Dopo l'arresto aveva raccontato di essere stato aggredito e rapinato, una versione che non ha mai convinto gli inquirenti. Ora Kouao Jacob Danho, cittadino ivoriano di 37 anni, ha confessato il terribile delitto. Lo confermano i carabinieri che indagano sul caso.

Il movente è quello ipotizzato fin dal primo momento: Danho voleva tornare insieme alla ex compagna, che lo aveva lasciato perché violento, e le aveva chiesto ripetutamente di perdonarlo. Lei rifiutava e per questo è scattata la terribile ritorsione. A sostegno di questa ricostruzione ci sono anche una serie di messaggi inviati alla donna, tradotti e trascritti da un consulente tecnico della Procura e finiti in una perizia.

Le indagini dei carabinieri sulla morte della piccola Gloria

Le verifiche dei militari cremonesi, al comando del maggiore Rocco Papaleo, avevano permesso di tracciare un quadro chiaro sull'accaduto fin dalle prime ore dopo il delitto. Quel giorno Gloria si trovava col padre per trascorrere alcune ore insieme, prima  ritornare dalla madre, ospite di una struttura protetta dopo che, a febbraio, aveva lasciato il compagno che l'aveva picchiata. Al 37enne era infatti stato concesso di vedere la figlia e restare da solo con lei, al contrario di quanto era accaduto nei mesi precedenti, quando  aveva potuto vederla solo nella struttura sotto la sorveglianza degli assistenti sociali.

La fine della relazione e il proposito di vendetta

La madre della bimba, Isabelle Audrey, aveva denunciato il compagno al termine di una lite nella quale aveva riportato la lesione a un timpano: "Era diventato un uomo violento, era cambiato", ha raccontato agli inquirenti. Nessuno però pensava potesse fare del male anche alla figlia, verso la quale era sempre stato affettuoso e amorevole. Anche quel 22 giugno, poco prima della tragedia, il padre aveva comprato a Gloria dei lecca-lecca. Dopo la passeggiata avrebbe dovuto riportarla nel piccolo appartamento di Cremona, al civico 4 di via Massarotti, dove viveva da appena un mese. Ma la bimba non ha mai fatto ritorno. La bimba e il padre, che aveva tentato il suicidio, erano stati trovati in una pozza di sangue nell’appartamento dell’uomo.

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