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Cremona dissing, nuovo arresto per le maxi risse in piazza tra ragazzini: in manette un 15enne

Un ragazzo di quindici anni è stato arrestato a Cremona nell’ambito dell’inchiesta sulle maxi risse in strada tra minorenni, organizzate e commentate sui social network. Nelle scorse settimane l’operazione “Cremona dissing” ha portato a misure cautelari in carcere e ai domiciliati per sette persone, con diciotto denunce in totale. Oltre al quindicenne, ora altri quattro minori sono stati denunciati per una serie di aggressioni nei confronti di studenti minorenni avvenute da gennaio a luglio. Gli inquirenti cremonesi contestano diversi episodi di danneggiamento, vandalismo, atti persecutori, risse, lesioni e spaccio di sostanze stupefacenti.
A cura di Simone Gorla
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Nuovo arresto a Cremona nell'ambito dell'inchiesta "Cremona dissing" sulle maxi risse tra ragazzini in strada organizzate, riprese e commentate sui social network. I carabinieri hanno arrestato un quindicenne residente in città, portando a otto il totale dei giovani finiti in manette. Si trova ai domiciliari su ordine del gip dei minori di Brescia con le accuse di rapina, lesioni aggravate e violenza privata per aver partecipato, con altri quattro, a una rapina ai danni di un diciottenne all'interno del locale "Centrale del latte".

Cremona dissing: arresti tra minorenni per risse, vandalismo e minacce

Nelle scorse settimane erano state arrestate sette persone, con diciotto denunce in totale. Oltre al quindicenne ora altri quattro minori sono stati denunciati per una serie di aggressioni nei confronti di studenti minorenni avvenute da gennaio a luglio. Gli inquirenti cremonesi contestano agli indagati diversi episodi di danneggiamento, vandalismo, atti persecutori, risse, lesioni e spaccio di sostanze stupefacenti. Le vittime erano soprattutto studenti delle scuole superiori cittadine. Le "imprese" della baby gang erano poi pubblicate sulla pagina Instagram "Cremona dissing"e commentate sull'app "ThisCrush". Gli arrestati devono rispondere di rapina e tentata estorsione, concorso in atti persecutori, spaccio di sostanze stupefacenti, danneggiamento e risse.

L'inchiesta è coordinata dalla Procura per i minorenni di Brescia, con il pubblico ministero Emma Avezzú, e dalla Procura di Cremona con la il pubblico ministero Vitina Pinto.

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