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Cremona, detenuto scappa durante visita medica in ospedale: catturato in un bosco vicino

È stato accompagnato in ospedale per essere sottoposto a una visita medica quando improvvisamente si è alzato ed è scappato, facendo perdere le sue tracce. È accaduto a Cremona, nell’ospedale della città dove l’uomo, un detenuto del carcere è riuscito a eludere la sicurezza e a fuggire dal nosocomio.
A cura di Chiara Ammendola
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Era stato accompagnato in ospedale dalla polizia penitenziaria perché necessitava di una visita medica, ma in pochi attimi ha approfittato di un momento di distrazione di medici e polizia ed è fuggito. È accaduto questa mattina a Cremona: l'uomo, un 24enne di nazionalità nordafricana, era detenuto nel carcere della stessa città. La fuga per fortuna si è conclusa poco dopo quando gli agenti lo hanno individuato e fermato in un'area boschiva vicina al nosocomio.

Era senza manette perché impossibilitato a muoversi

A comunicare quanto accaduto è stato il segretario regionale del sindacato della Polizia Penitenziaria (Uilpa), Domenico Benemia: "Era privo di manette perché classificato come impossibilitato a muoversi autonomamente – ha spiegato – ma il problema è la gravissima carenza di personale". Effettivamente il detenuto si trovava in nosocomio per una visita medica: scortato dagli agenti di polizia penitenziaria, è stato dunque lasciato libero perché non poteva muoversi autonomamente a causa di un tutore al braccio e una stampella che gli erano necessari. È a questo punto che si sarebbe alzato per poi fuggire, non prima di aver gettato via sia la stampella che il tutore. "Sicuramente va valutata della possibile negligenza da parte dei medici che lo hanno visitato in precedenza – ha spiegato Sergio Gervasio, segretario territoriale Uilpa di Cremona – perché si è sfilato tutto con facilità e dopo aver spinto gli agenti è scappato di corsa".

Segretario Uilpa: Siamo in emergenza personale

Il 24enne detenuto per reati connessi allo spaccio, aveva già tentato di fuggire tempo fa dal carcere di San Vittore a Milano. Secondo quanto specificato da Benemia si tratta di un soggetto a rischio radicalizzazione religiosa. Non è ancora chiaro perché indossasse un tutore al braccio e usasse una stampella, data la repentina capacità di liberarsene appena deciso di fuggire. "Siamo sempre in emergenza – ha aggiunto Gervasio – sono stati bravi i colleghi a rincorrerlo e rintracciarlo prima che potesse sparire nel nulla".

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