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Cremona, 12 ore al giorno di volantinaggio pagate 2,50 euro l’ora: denunciato datore di lavoro

Costretti a lavorare per dodici ore al giorno, distribuendo volantini di pubblicità, con una paga irrisoria di circa 2,50 euro all’ora. È quanto emerso dall’operazione svolta dai carabinieri del nucleo di Rivolta d’Adda, in provincia di Cremona, che ha portato alla denuncia per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro di un uomo di 56 anni titolare di una ditta nel settore pubblicitario con sede a Vescovato.
A cura di Luca Giovannoni
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immagine di repertorio
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Intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. Sono queste le accuse per cui è stato denunciato un uomo di 56 anni di nazionalità indiana, titolare di un'attività del settore pubblicitario con sede a Vescovato, in provincia di Cremona. Le condizioni di lavoro a cui erano soggetti i dipendenti dell'azienda sono state scoperte grazie all'intensa azione di monitoraggio da parte dei carabinieri di Rivolta d'Adda. I lavoratori, provenienti da Pakistan, Guinea e Gambia, erano costretti a lavorare per dodici ore al giorno, distribuendo volantini di pubblicità, con una paga irrisoria di circa 2,50 euro all'ora. 

La ricostruzione dei carabinieri

Le forze dell'ordine sono riuscite a smascherare l'attività illecita del 56enne, incensurato, non soltanto grazie all'intensa attività di osservazione del territorio, ma anche mediante l’esame testimoniale dei lavoratori interessati. Proprio dalle dichiarazioni dei dipendenti sono emerse le devastanti condizioni di sfruttamento a cui erano soggetti da tempo, e a cui non potevano sottrarsi per continuare a lavorare cercando di mantenere come potevano le propri famiglie.

La piaga del caporalato

Le condizioni di molti lavoratori in Italia non vengono tutelate a dovere, come dimostrano i diversi casi di capolarato, simile a quello da poco scoperto a Vescovato. Solo una settimana fa nel bresciano, a Montichiari, sono state denunciate quattro persone con le medesime accuse del 56enne della provincia di Cremona: i titolari di un'azienda facevano infatti lavorare per dieci ore al giorno i propri dipendenti senza regolari contratti, pagandoli circa tre euro all'ora.

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