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Corteo No Expo, Maroni: “Faremo causa ai centri sociali”

“Quelli che hanno provocato i danni dovranno pagare a loro volta però non possiamo costringere i cittadini milanesi a fare causa ai centri sociali. Lo faremo noi, lo farà la Regione”, così questa mattina Roberto Maroni a margine dell’inaugurazione del padiglione Pianeta Lombardia. Blitz e arresti tra gli antagonisti stranieri.
A cura di Valerio Renzi
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Roberto Maroni ha preso parola questa mattina al margine dell'inaugurazione del padiglione Pianeta Lombardia ad Expo, annunciando come la Regione Lombardia ha intenzione di far pagare i danni alla città, provocati dagli scontri durante il corteo No Expo del primo maggio, agli organizzatori della manifestazione. "Quelli che hanno provocato i danni dovranno pagare a loro volta però non possiamo costringere i cittadini milanesi a fare causa ai centri sociali. Lo faremo noi, lo farà la Regione", ha detto Maroni che poi ha aggiunto: "Mi auguro – ha aggiunto Maroni – che non succeda più quello che è successo e che il ministero dell'Interno, la Prefettura in particolare, sappiano prevenire azioni vandaliche a cui abbiamo purtroppo dovuto assistere".

Mentre si discute ancora di quanto accaduto e della gestione dell'ordine pubblico, con Alfano che propone il divieto delle trasferte per le manifestazioni così come accade per gli ultras, i cittadini si sono mobilitati per ripulire la città colpita dagli incidenti e dai danneggiamenti del blocco nero. Domani si terrà invece l'interrogatorio di garanzia per i cinque manifestanti arrestati, tre uomini e una donna, nel carcare di San Vittore. Il gip Donatella Banci Buonamici dovrà decidere se convalidare gli arresti e confermare la custodia cautelare in carcere, come chiesto dal pm Piero Basilone. Il reato ipotizzato è quello di devastazione.

Blitz a Genova: fermati 5 antagonisti

Continuano le operazioni della polizia contro i gruppi più radicali in piazza a Milano, in particolare provenienti dall'estero. Nella notte arrestati a Genova cinque antagonisti francesi: con loro avevano tute nere e maschere antigas, nonché indirizzi di riferimento di Milano. La polizia gli ha fermati dopo averli notati mentre erano intenti a danneggiare alcune auto in sosta: gli agenti li hanno seguiti fino a un'abitazione di salita San Nicolosio in pieno centro storico, dove hanno proceduto con la perquisizione e il fermo. Fermati all'esterno di una casa occupata anche 14 cittadini greci, sospettati di aver partecipato alla manifestazione all'interno del blocco nero. Gli antagonisti sono stati sottoposti ad un prelievo del Dna su richiesta del procuratore aggiunto Maurizio Romanelli. Da quanto si apprende da fonti di polizia i campioni biologici raccolti saranno comparati con quelli che potrebbero trovarsi sul materiale sequestrato in piazza dopo gli incidenti (caschi, mazze, tute).

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