Corsico, morto l’uomo investito nella notte: era stato condannato all’ergastolo
L'uomo che questa notte è stato investito a Corsico, in provincia di Milano, all'altezza della strada statale di fronte al negozio Tigotà, è morto. Finito in arresto cardiocircolatorio dopo l'impatto con l'auto, era stato rianimato sul posto dai soccorritori del 118 che lo hanno portato di corsa all'Humanitas di Rozzano in codice rosso. Una volta arrivato in ospedale, però, il suo cuore ha nuovamente smesso di battere per non riprendere più. Ora, però emergono nuovi dettagli circa l'identità della vittima.
Chi era la vittima
L'uomo travolto dall'auto si chiamava Marco Alberti, detto "Mirko", e – come anticipato da MilanoToday e confermato a Fanpage.it – era noto alle forze dell'ordine e alla giustizia italiana poiché condannato in via definitiva all'ergastolo per aver ucciso a sua volta un uomo e averne bruciato il cadavere. È lui l'assassino di Antonio Panozzo, pregiudicato per droga, ucciso con tre colpi di pistola e il cui corpo fu poi trovato carbonizzato. Per il doppio crimine di omicidio e soppressione di cadavere, Alberti (oggi 60enne) venne condannato alla massima pena insieme a suo fratello Franco. Come mai, allora, un uomo condannato all'ergastolo si trovava sulla statale dove poi è morto? Alberti viveva in un regime di semilibertà, che nel caso dell'ergastolo viene concessa dopo aver trascorso almeno 20 anni in carcere, e dopo la giornata trascorsa a lavorare per il reinserimento nella società, era obbligato a rientrare al carcere di Bollate ogni sera. Ieri, mentre attraversava la strada in una zona in cui non vi è la presenza di strisce pedonali, è stato travolto da un milanese di 30 anni che si è fermato subito per prestare soccorso. Ora, saranno i carabinieri a stabilire se l'uomo, a bordo di una Ford Fiesta, abbia responsabilità dirette o meno. All'alcol test è risultato negativo.