Corsico, in centinaia sfilano con Libera e don Ciotti contro la ‘ndrangheta
Centinaia di persone hanno sfilato ieri sera a Corsico, vicino Milano, contro la ‘ndrangheta. La manifestazione, organizzata da Libera di don Luigi Ciotti, nasce in risposta alle intimidazioni subite dalla ex sindaco Maria Ferrucci (oggi consigliera dell'opposizione) e da altri consiglieri durante il Consiglio comunale di giovedì scorso. I consiglieri cercavano chiarimenti sul patrocinio comunale concesso al "Festival dello stocco" (piatto tipico calabrese) organizzato da Vincenzo Musitano, genero di un boss di ‘ndrangheta. In risposta sono arrivate urla, minacce e intimidazioni da una parte del pubblico che assisteva alla seduta, con eloquenti gesti intimidatori all'indirizzo della Ferrucci, come da lei raccontato alle telecamere di Fanpage.it.
Don Ciotti: "Vogliamo liberarci da questo cancro"
La vicenda ha provocato vibranti polemiche, con l'opposizione che ha accusato il sindaco di Corsico Filippo Errante e tutta la maggioranza di non aver condannato subito con forza l'episodio. Eppure ieri, dopo i dubbi della vigilia, c'era anche il primo cittadino insieme ad altri sindaci d'Italia, a don Ciotti, a Nando Dalla Chiesa, don Virginio Colmegna e David Gentili per le strade di Corsico. Una manifestazione quasi spontanea, al buio se non per i tanti flash dei telefonini, dove a illuminare la scena sono state le parole, decisi, contro tutte le mafie: "Essere qui è un segno di responsabilità: dobbiamo dire da che parte si sta contro la ‘ndrangheta – ha detto don Ciotti, che ha poi così commentato la grande partecipazione: "È il segnale che vogliamo tutti la stessa cosa: liberarci da questo cancro che colpisce le nostre terre. La legalità non è un ideale: deve essere un mezzo per la giustizia sociale".
Per l'ex sindaco Ferrucci la manifestazione di ieri è stata "una grande emozione": "C'era un'altra Italia. L'Italia bella della cultura, dell'impegno, della legalità e della responsabilità insieme. C'era l'Italia di cui andiamo fieri. C'era l'Italia che ci piace. L'Italia dei ragazzi e delle ragazze che costruiscono con un sorriso fiero un'Italia migliore. Senza mollare mai. Senza mai chinare il capo. Senza farsi i fatti propri. Senza girarsi dall'altra parte. L'Italia che vede, sente, parla".