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Corsico, il sindaco cancella il servizio mensa per 500 bambini che non pagano

A Corsico, comune nell’hinterland di Milano, dal 7 gennaio 500 bambini provenienti da famiglie “morose” non potranno accedere al servizio mensa scolastico. La decisione è stata presa dal sindaco contro i “furbetti”, per rientrare da un buco di bilancio milionario. L’opposizione però protesta e parla di scelta demagogica ed eticamente inaccettabile.
A cura di Francesco Loiacono
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Una decisione drastica: cancellare il servizio mensa scolastico per 500 bambini. I cui genitori, da tempo, non pagano quanto dovuto al Comune. Accade a Corsico, paese dell'hinterland milanese guidato dalle scorse amministrative da una giunta di centrodestra, per la prima volta dal Dopoguerra. Ed è proprio il sindaco, Filippo Errante, che come riporta il Corriere della sera ha spiegato così la ragione del provvedimento: "Abbiamo famiglie con due o tre figli che hanno frequentato gratis tutto il ciclo scolastico. È inaccettabile", spiega, precisando poi che le famiglie morose non sono in ristrettezze economiche, ma "furbetti che possono pagare e se ne fregano". Risultato: il Comune ha accumulato un debito di 1 milione e 227mila euro. Frutto di atteggiamenti ormai consolidati nel tempo: ci sono famiglie che non hanno mai pagati la retta del nido, altre con 4mila euro di arretrati.

Dal 7 gennaio scatterà il provvedimento

Finora il Comune era sempre stato tollerante. Ma la musica adesso sembra essere cambiata. Il sindaco a luglio ha inviato le prime raccomandate, recuperando fino ad adesso 132mila euro. Ma dal 7 gennaio scatterà il provvedimento più drastico: 500 bambini, inseriti loro malgrado in una lista di "morosi", non potranno mangiare nella mensa scolastica. Una scelta che naturalmente divide.

Da una parte c'è chi, come l'opposizione, parla di scelta demagogica e inaccettabile eticamente, perché divide i bambini in "buoni e cattivi" per colpe non loro. Il preside dell’Istituto Comprensivo Galilei Manfredo Tortoreto sottolinea come la Costituzione contempli l'adempimento dei "doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale". Dall'altra parte c'è qualche genitore che approva la scelta, affermando di non voler continuare a pagare di più per colpa di chi fa il furbo e non versa quanto dovuto. Tra questi, però, potrebbero esserci anche casi di famiglie che improvvisamente si sono trovate in situazione di indigenza. Resta da capire se davvero queste famiglie – come detto dal sindaco – saranno escluse dal provvedimento: in caso contrario la decisione dell'amministrazione assumerebbe davvero un sapore discriminante e sgradevole.

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