Corsi di nuoto per sole donne islamiche: è polemica
Arrivano, com'era prevedibile, le prime polemiche dopo l’annuncio di un corso di nuoto per sole donne islamiche in una piscina di Sesto San Giovanni, comune a nord di Milano. La struttura che ospiterà i corsi, di proprietà comunale, sembra d’altronde abituata a essere sotto i riflettori. Già nel ’59 scatenò molte critiche per la decisione di consentire a uomini e donne insieme l’utilizzo di una vasca all’aperto. Altri tempi. Adesso a suscitare la reazione di una parte della politica è la decisione di riservare una mattinata a settimana, il lunedì, per un corso che rispetti i dettami del Corano: nessun uomo in corsia, neppure gli istruttori, e per le donne di religione musulmana necessità di adottare costumi da bagno molto coprenti, tipo mute subacquee. “Un classico esempio di discriminazione al contrario”, ha affermato Viviana Beccalossi, assessore al Territorio della Lombardia ed esponente di Fratelli d'Italia, balzata in passato agli onori della cronaca anche per una frase-choc pronunciata dopo la morte di un cittadino romeno. “Incredibile: quando a Brescia, nella scorsa legislatura, con il sindaco di centrodestra Adriano Paroli era stato proposto il ‘bonus bebè’ solo per le coppie italiane, con l'obiettivo di incrementare la nascita di bambini della nostra nazionalità, scoppiò il finimondo. Se invece la discriminazione è figlia del rispetto delle regole islamiche, allora tutto è concesso. Altrimenti veniamo tacciati di razzismo”.
Alle parole dell’assessore ha risposto Giorgio Oldrini, presidente della Polisportiva Geas, che gestisce l’impianto nel quale il centro islamico sestese organizzerà il corso. “Ha prevalso la volontà di consentire la socializzazione di chi talvolta vive nell’isolamento”, ha detto, sottolineando che “Anche nella Polisportiva c’è stato chi non era d’accordo, fra l’altro nemmeno gli istruttori possono essere uomini, ma poi ha prevalso la linea di favorire momenti di sport e di incontro di chi spesso è isolato. Certo, ben diverso è un percorso che porti all'integrazione”. Gli organizzatori specificano che il corso, che partirà il prossimo gennaio ed è alla sua seconda edizione, è aperto anche a donne italiane e comunque non di fede musulmana. Ma è molto probabile che i commenti e le polemiche a riguardo proseguiranno anche nei prossimi giorni.