Coronavirus, senzatetto denunciato per strada a Milano: non rispettava il decreto
Era per strada, dove vive. Ma per una volante del commissariato Lambrate di Milano evidentemente il fatto di non avere una casa dove andare non era un motivo di stretta necessità. E così un clochard è stato multato perché non rispettava il decreto della Presidenza del Consiglio sul contenimento dell'emergenza Coronavirus. L'episodio è accaduto questa mattina, come ha raccontato a Fanpage.it e altre testate Magda Baietta, presidente dell'associazione Ronda della carità e solidarietà: "La persona in questione è un ragazzo ucraino molto giovane, ha 25 anni, ed è anche molto timido, si spaventa subito – ha spiegato Baietta a Fanpage.it -. Dorme di notte in un dormitorio alla Vigentina che durante il giorno è chiuso. Nelle ore diurne stava presso il nostro centro, che però adesso è stato chiuso in quanto luogo di aggregazione".
Il clochard è stato denunciato ai sensi dell'articolo 650 del codice penale
Gli agenti del commissariato Lambrate lo hanno fermato all'altezza di via Crescenzago, come si legge nella denuncia che il ragazzo ha poi consegnato all'associazione. "Lui ha provato anche a spiegare – aggiunge la presidente – ma siccome sulla sua carta d'identità ha scritto un indirizzo di residenza fittizio (una pratica che il Comune di Milano offre per consentire alle persone senza fissa dimora di accedere ad alcuni servizi, ndr) l'agente ha creduto che stesse in strada senza una delle valide ragioni" previste dal Dpcm del 9 marzo 2020. Non si trattava in effetti né di comprovati motivi lavorativi, né di motivi di salute, ma erano però di sicuro motivi di necessità: il poliziotto inflessibile lo ha però denunciato a piede libero ai sensi dell'articolo 650 del codice penale, che prevede pene come l'arresto fino a 3 mesi o un'ammenda fino a 206 euro.
La presidente dell'associazione: Chissà quanti ne avranno fermati
"Chissà quanti ne avranno fermati oggi – dice la presidente Baietta – e soprattutto chissà cosa succederà dopo, quando quest'emergenza sarà finita e queste persone, fragili e che spesso non capiscono ciò che accade loro, si troveranno con delle denunce pendenti. Dovremo essere noi associazioni ad occuparcene, perché sennò queste persone, se hanno anche solo un precedente, rischiano di finire nei guai". Dall'associazione sperano di poter presto riprendere le loro attività notturne, per andare a prestare assistenza a coloro che, non solo in questo periodo di emergenza, ma sempre, sono in difficoltà: "Adesso abbiamo ricevuto dal Comune l'indicazione da inserire nelle autocertificazioni", spiega Baietta, che lancia poi un appello ai milanesi: "Abbiamo bisogno di mascherine, siamo abituati a un approccio diverso ma giustamente in questo periodo stiamo adottando anche noi tutte le protezioni, per la salute nostra ma soprattutto dei nostri assistiti".
La Questura: Approfondimenti in corso
Contattata da Fanpage.it sulla vicenda, dalla questura spiegano che sull'episodio, del quale si sta interessando il questore Sergio Bracco in persona, sono in corso accertamenti. "Contatteremo l'associazione che ha segnalato la vicenda e che tutela la persona", assicurano da via Fatebenefratelli, sottolineando come le indicazioni in merito a casi come quello del 25enne non siano comunque quelle seguite dagli agenti.