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Coronavirus, scappano da Brescia alla Puglia e fanno l’ultimo pezzo a piedi: denunciati in 7

Sono scappati da Brescia, dove vivono e lavorano, per fare ritorno in Puglia e stare nei loro paesi d’origine. Dopo aver percorso centinaia di chilometri con un furgone, poi abbandonato, i sette operai hanno continuato a piedi per evitare i controlli. Ma le forze dell’ordine sono riusciti a individuarne due anche grazie alle videocamere di sorveglianza della zona, rintracciando successivamente gli altri cinque. Tutti, sono stati denunciati per violazione dell’articolo 650 del codice penale.
A cura di Filippo M. Capra
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Sono scappati da Brescia, dove vivono e lavorano, per fare ritorno in Puglia e stare nei loro paesi d'origine. Dopo aver percorso centinaia di chilometri con un furgone, poi abbandonato, i sette operai hanno continuato a piedi per evitare i controlli. Ma le forze dell'ordine sono riusciti a individuarne due anche grazie alle videocamere di sorveglianza della zona, rintracciando successivamente gli altri cinque. Sono stati tutti denunciati per violazione del decreto e obbligati a stare in auto-isolamento per i prossimi 14 giorni, in virtù delle restrizioni date dall'emergenza Coronavirus.

Furgone abbandonato e ultimo tratto di strada a piedi: denunciati

I sette uomini, tutti originari di comuni in provincia di Bari, come Molfetta e Terlizzi, hanno pensato di scappare dalla Lombardia dopo la chiusura della loro fabbrica, nonostante questo fosse vietato dai decreti statali e dalle ordinanze regionali. Il furgone col quale sono fuggiti attraversando tutto lo Stivale, è stato ritrovato nei pressi del casello di Molfetta, sull'autostrada A14. Per non essere scoperti, hanno pensato di concludere il tragitto proseguendo a piedi, ma due di loro non avevano fatto i conti con le telecamere di sorveglianza che li hanno ripresi mentre si dirigevano verso le loro abitazioni. I carabinieri e la polizia sono poi riusciti a identificare anche gli altri cinque colleghi. I sette operai rischiano ora sino a tre mesi di carcere per violazione dell'articolo 650 del codice penale. Lo riporta Repubblica.

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