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Coronavirus, Sala promette ai milanesi: “Stiamo lavorando per capire come ripartire quando si potrà”

“Ai milanesi prometto che stiamo lavorando per cercare di capire come si potrà riaprire”, garantisce il sindaco di Milano Beppe Sala intervistato da Skytg24. Il primo cittadino meneghino spiega poi di aver chiesto a “produttori e distributori di computer” di regalarli al Comune così che questo possa girarli alle famiglie i cui figli non ne sono dotati per seguire le lezioni online.
A cura di Filippo M. Capra
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Beppe Sala torna a parlare delle incertezze dei primi giorni messe in opera da lui come da altri amministratori delle città e i rispettivi cittadini per fronteggiare l'emergenza Coronavirus: "Mi prendo le mie responsabilità e la mia risposta è una sola: continuare a lavorare e cercare di fare del mio meglio. È qualcosa su cui anche la scienza non ha mai dato un conforto assoluto". ha spiegato il primo cittadino di Milano.

La promessa di Sala ai milanesi: Lavoriamo per capire come ripartire

Sala, in riferimento a quei momenti in cui si pensava si potesse continuare con la vita di sempre, spiega che "certamente anche noi sindaci abbiamo a volte camminato un po' sulle uova. Il mio giudizio è che è così anche per la cittadinanza. Poi a volte è facile criticare, a volte mi prendo anche tanti insulti, è nel mio ruolo e bisogna saperlo accettare, quello che faccio semmai è capire qual è l’umore della cittadinanza, e qui torno a questo percorso", ha detto a Skytg24. Il sindaco di Milano parla poi direttamente ai milanesi, come è solito fare quotidianamente con i video postati sui suoi canali social: "A loro chiedo di ragionare in maniera discontinua, di immaginare che questo periodo sarà tutto diverso e a loro prometto di essere qui tutti i giorni per cercare di far comunque funzionare la città e prometto un’altra cosa e cioè che stiamo lavorando per cercare di capire come si potrà riaprire".

Tamponi e test anticorpali: Utili per stabilire chi ha fatto la malattia senza sintomi

Anche la questione della riapertura, parziale e graduale, è stata oggetto di critiche da parte di avversari politici. Ma Sala mette un punto alla questione e si concentra sulle migliaia di studenti costrette a casa senza poter disporre di un computer per seguire le lezioni online: "Abbiamo chiesto ai presidi di fare una verifica con le famiglie dei loro ragazzi, per capire chi non ha un computer – ha detto il primo cittadino milanese -. Stiamo chiedendo a produttori e distributori di computer di regalarceli, in maniera tale che possiamo passarli alle famiglie". Infine, lo sguardo di Sala si poggia sulla questione tamponi: "La sanità dipende dalla Regione – ricorda il sindaco – ma è altrettanto chiaro che i cittadini guardano a me. Per questo io e i miei colleghi abbiamo chiesto alla Regione di fare i tamponi a chi continua a lavorare, a partire da medici e infermieri". Anche se l'ipotesi di sottoporre i cittadini a test anticorpali, come suggerito dal professor Bonini, ex direttore del Policlinico di Milano, lo solletica: "Sono molto interessato a questi test sugli anticorpi – ha rivelato Sala -. Sono importanti perché attesterebbero che parte della popolazione ha fatto la malattia senza sintomi e può tornare a lavorare", ha concluso il sindaco di Milano.

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