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Covid 19

Coronavirus, ricoverato perde entrambi i genitori: “Mio padre e mia madre morti in tre giorni”

Sergio Locatelli, 67 anni, ex comandante dei vigili urbani di Ballabio, in provincia di Lecco, rivcoverato in ospedale, ha raccontato come ha vissuto gli ultimi giorni, quando nel giro di poche ore ha perso entrambi i genitori per il coronavirus. Sua madre Isa deceduta in casa perché troppo grave e il padre Maurilio, morto in ospedale. Una vita insieme, uniti anche nella morte.
A cura di Alessia Rabbai
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Maurilio e Isa
Maurilio e Isa
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Perdere i propri genitori nel giro di tre giorni a causa del coronavirus. È la tragica storia di Sergio Locatelli, 67 anni, ex comandante dei vigili urbani di Ballabio, in provincia di Lecco, raccontata da Il Corriere della Sera. Sergio, come la sua famiglia, è risultato positivo al CoVid-19 e si trova ricoverato in un letto dell'ospedale di Gravedona. Giornate di malattie e di dolore, per la scomparsa improvvisa dei genitori, volati in cielo così velocemente uno dopo l'altro, insieme tutta una vita, 68 anni di matrimonio, e uniti anche nella morte. "La prima ad ammalarsi è stata mamma, a 83 anni, le sue condizioni di salute erano purtroppo già compromesse prima di contrarre il virus e non ha avuto scampo – spiega Sergio con  rassegnazione – Poi ce lo siamo preso anche io e mio padre, di 94 anni. Ci hanno tenuti monitorati, in isolamento domiciliare, fino a quando domenica scorsa la situazione non è precipitata e siamo stati costretti a chiamare con urgenza il Numero Unico delle Emergenze 112, il personale sanitario è arrivato in ambulanza e ci è venuto a prendere".

"Hanno preso me e mio padre, mentre mia madre, che era troppo grave, l'hanno sedata il giorno dopo, lunedì, ed è morta. Con lei è rimasta mia sorella, che abita al piano di sopra ed è scesa per restarle accanto fino all'ultimo. Giovedì poi mi hanno chiamato per dirmi che anche mio padre non ce l'aveva fatta: è deceduto anche lui, da solo, in un letto dell'ospedale di Erba". Sergio ha salutato i genitori con il pensiero, senza potergli dedicare nessun funerale, perché il decreto che limita i movimenti ai soli necessari e vieta gli assembramenti non lo consente. "Io sono stabile, sto combattendo contro questo mostro terribile ma non so un domani se riuscirò a tornare a casa. Dentro quella casa dove ho vissuto accanto ai miei, mi mancano terribilmente".

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