Coronavirus, nel Milanese altre 174 denunce per violazioni del decreto: in molti non restano a casa
Nonostante i divieti, gli appelli, i consigli e gli inviti di Istituzioni e medici, oltre che dei cittadini che sanno adeguare il loro comportamento ad una situazione di emergenza così importante come quella per il Coronavirus, ci sono ancora persone che non riescono a stare a casa e circolano per le strade delle città senza autorizzazione.
Denunciate 144 persone perché in giro senza motivazioni valide
Le misure restrittive adottate con l'ultimo decreto firmato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte invitano i cittadini a restare a casa autorizzandoli a circolare solamente per valide ragioni, quali per motivi sanitari, necessità di genere alimentari e rientro al proprio domicilio. Ebbene, se gran parte delle persone hanno finalmente adottato questi nuovi comportamenti come gli unici validi per il periodo drammatico, ci sono ancora individui che non le rispettano. Nel Milanese, ad esempio, come comunicato dalla prefettura, sono state controllate nella giornata di venerdì 13 marzo (notte compresa) 6825 persone. Di loro, 144 sono state denunciate per violazione dell'articolo 650 del codice penale per inosservanza dei provvedimenti dell'autorità, mentre altre 6 sono state denunciate per aver mentito ai pubblici ufficiali o circa la loro identità.
Denunciati i titolari di 24 attività commerciali
Oltre ai controlli tra i singoli cittadini, sono continuati anche quelli all'interno degli esercizi commerciali. Come da dcpm, infatti, solo determinate attività possono continuare a rimanere aperte durante il "lockdown" firmato da Giuseppe Conte. Tra queste, le farmacie, i negozi che vendono generi di prima necessità e alimentari e attività che vendono prodotti per l'igiene. Su 4025 controlli effettuati, sono stati denunciati 24 titolari di esercizi commerciali trovati a violare le indicazioni del decreto e, dunque, l'articolo 650 del codice penale.