Coronavirus, morto a Mantova il medico di base Franco Galli
Un altro medico di base lombardo è morto a causa del Coronavirus. Si tratta di Franco Galli, deceduto martedì all’ospedale di Mantova. L'uomo, che avrebbe compiuto 66 anni tra pochi giorni, era residente a Solferino, nel Mantovano, dove era nato, ma esercitava da decenni la professione a Medole, un comune vicino. A confermare la notizia della scomparsa del medico è stato il sindaco di Medole Mauro Morandi: "Dopo 37 anni di encomiabile professionalità ed umanità, ci ha lasciato il nostro amato dottor Franco Galli", ha detto nel corso di un video messaggio su Facebook, esprimendo la vicinanza di tutta la comunità alla moglie del medico, che adesso si trova in quarantena in casa. "Era un medolese doc, un professionista che ha dato tanto al nostro paese", ha ricordato il primo cittadino.
Il dottor Galli aveva pregressi problemi di salute, aggravatisi col coronavirus
Il dottore Franco Galli si era laureato nel 1981 e da allora aveva iniziato a svolgere la professione di medico di famiglia, esercitando per 37 anni a Medole. "Persona seria, sempre disponibile, punto di riferimento per un paese intero – lo ricorda una delle sue pazienti -. Sono incredula e in lacrime per questa perdita che colpisce il cuore di tutti coloro che lo hanno conosciuto e lascerà un vuoto incolmabile in un’intera comunità". Galli aveva pregressi problemi di salute che si sarebbero improvvisamente aggravati a causa della comparsa del virus, che aveva contratto la scorsa settimana. Era stato soccorso proprio nel suo ambulatorio a causa di problemi respiratori. Ricoverato all'ospedale Carlo Poma, vi ha trascorso otto giorni prima che la situazione precipitasse. La salma del medico verrà tumulata nel cimitero di Marmirolo, vicino Mantova, secondo le rigide norme imposte in questi giorni per il contenimento dell'epidemia.
Ieri la notizia del decesso di un altro medico di famiglia a Bergamo
Il dottor Galli non è purtroppo il primo medico ucciso dal Coronavirus, che in un 10 per cento dei casi infetta proprio coloro che sono impegnati in prima linea a combatterlo, come dottori e infermieri. Di ieri la notizia della morte di un collega di Galli, Mario Giovita, medico di base bergamasco di 65 anni: "I medici si ammalano perché vanno a lavorare senza protezioni, perché l'Ats non le ha fornite – ha detto a Fanpage.it il presidente dell'Ordine dei medici di Bergamo Guido Marinoni -. Hanno dato una ventina di mascherine a medico, sono quelle chirurgiche monouso, finiscono subito. Così restano contagiati, qualcuno muore, ma soprattutto infettano i pazienti".