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Coronavirus, Lombardia in quarantena, Gallera: “Misure forti ma necessarie: i contagi in aumento”

Secondo l’assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera “sono misure forti e inedite ma assolutamente necessarie quelle contenute nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri per contenere la diffusione del coronavirus”. Le nuove restrizioni sono in vigore da oggi in Lombardia e in altre 14 province del Nord Italia.
A cura di Chiara Ammendola
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Il presidente della regione Lombardia Fontana e l'assessore al Welfare Gallera
Il presidente della regione Lombardia Fontana e l'assessore al Welfare Gallera
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Sono misure forti e inedite ma necessarie quelle contenute nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri per contenere la diffusione del coronavirus. A dirlo è l'assessore al Welfare Giulio Gallera che nella serata di ieri ha così commentato i provvedimenti adottati dal Governo che vedono forti limitazioni all'intera regione Lombardia e ad altre 14 province del Nord Italia (Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti, Alessandria, Novara, Vercelli e Verbano Cusio Ossola) che da oggi sono "in quarantena". "Queste nuove misure sono assolutamente necessarie per provare a contenere la diffusione di questo virus – ha spiegato Gallera – che ha una velocità di contagio enorme, e per continuare a garantire cure salvavita a tutti. Giovedì 28 febbraio avevamo 51 pazienti in terapia intensiva, oggi, dopo 9 giorni, sono diventati 359. O si interviene in maniera netta oppure il sistema non sarà in grado di reggere a lungo.

Fontana: il decreto nella giusta direzione per contenere la diffusione

Sul nuovo decreto è intervenuto anche il presidente della regione Lombardia Attilio Fontana che nella serata di ieri ha commentato la bozza del governo: "Sembra andare nella direzione del contenimento della diffusione del virus – aveva fatto sapere Fontana evidenziamo però come il testo fosse – a dir poco pasticciato". Il Governatore della Lombardia aveva spiegato l'importanza per i cittadini e tutte le categorie sociali di ricevere le giuste indicazioni per fronteggiare l'emergenza.

Coronavirus, le misure anticontagio in Lombardia

Tante le misure restrittive contenute nel decreto per la regione Lombardia e le altre 14 province del Nord Italia coinvolte: "Applichiamo un regime più rigoroso", ha spiegato il premier Giuseppe Conte. A chi ha la febbre a 37,5 o superiore è "fortemente raccomandato di restare nel proprio domicilio e di limitare i contatti sociali", ha spiegato il presidente del Consiglio. E questo "a prescindere se siano positivi o meno". Divieto assoluto invece di spostarsi per chi è positivo al virus o è sottoposto a quarantena. "Sono misure che creeranno disagi ma è il momento dell'auto responsabilità. Dobbiamo aderire tutti per tutelare la nostra salute e quella dei nostri cari", ha detto Conte. "Le forze di polizia saranno legittimate a chiedere conto" ai cittadini che si spostano nei territori interessati dalle nuove norme: "C'è un divieto non assoluto di muoversi ma la necessità di motivarlo sulla base di specifiche indicazioni. C'è una ridotta mobilità", ha spiegato Conte.

Sospese cerimonie civili e religiose, bar e ristoranti aperti dalle 6 alle 18

Tra le altre misure c'è la chiusura, in Lombardia e nelle 14 province interessate dal nuovo dpcm sul coronavirus, di bar e ristoranti, che potranno stare aperti dalle 6 alle 18 purché garantiscano almeno un metro di distanza tra i clienti: rischiano la sanzione della sospensione dell'attività in caso di violazione. "Ci rendiamo conto che è molto severa ma non possiamo più consentire contagi", ha detto Conte. "Sono sospese le cerimonie civili e religiose, ivi comprese quelle funebri", si legge. E poi, "sono sospesi i congressi, le riunioni, i meeting e gli eventi sociali in cui è coinvolto personale sanitario o personale incaricato dello svolgimento di servizi pubblici essenziali o di pubblica utilità". L'apertura di chiese e luoghi di culto dipenderà dalla possibilità di evitare assembramenti. I negozi dei centri commerciali, nei giorni festivi e prefestivi, sono chiusi (tranne gli alimentari). E nei giorni feriali va mantenuta la distanza di un metro tra un cliente e l'altro. E ancora, "sono sospese le manifestazioni, gli eventi e gli spettacoli di qualsiasi natura, ivi inclusi quelli cinematografici e teatrali, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato, che comportano affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro". Per quanto riguarda il Campionato di calcio, per il momento gli eventi sportivi si svolgeranno solo a porte chiuse.

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