Coronavirus, l’assessore regionale Mattinzoli: “Spirito buono, ma febbre alta: serve pazienza”
L'assessore lombardo allo Sviluppo economico Alessandro Mattinzoli è una delle 1520 persone contagiate da Coronavirus in Lombardia. Il politico lombardo è ricoverato in ospedale dallo scorso sabato, dopo aver avvertito i primi sintomi della malattia. Dopo la notizia tutta la giunta si è sottoposta al tampone, i cui risultati sono però stati negativi. L'assessore Mattinzoli aveva inviato alcuni messaggi audio per tranquillizzare sulle sue condizioni di salute. Fanpage.it è riuscita a raggiungerlo telefonicamente per chiedergli ulteriori aggiornamenti su come procede il suo ricovero in ospedale.
Assessore, come si sente?
Partirei dallo spirito, che è positivo e buono. Sono tranquillo, chiaro che la febbre alta da quattro giorni un po' ti debilita. Mi hanno messo anche l'ossigeno, però direi che tutto sommato ci sta, è nell'ordine delle cose. Bisogna avere pazienza e aspettare che le cure facciano effetto.
Dove è ricoverato attualmente e dove è stato curato?
Sono partito con i primi soccorsi sabato al presidio di Desenzano, poi quando è arrivata la positività il direttore ha deciso di trasferirmi al Civile di Brescia. Io mi sono sentito protetto in tutte e due le strutture. Non c'era bisogno di questa conferma per dire che la sanità lombarda è un'eccellenza in Europa. Devo fare i complimenti veramente e dire che noi contagiati siamo in ottime mani.
A quali cure si sta sottoponendo in questo momento?
Continuano analisi e prelievi. Poi parecchie pastiglie e in modo particolare flebo. E poi ho appena finito di fare dei raggi per vedere se la polmonite si ferma e non aumenta la sua superficie nei polmoni.
Come ha reagito alla notizia che il resto dei colleghi della giunta è risultato negativo ai tamponi?
Sono stato felicissimo, perché già i miei colleghi stanno affrontando un momento difficile in piena emergenza. Non potevamo permetterci ci potessero essere ulteriori difficoltà, a partire dal Presidente, che nonostante abbia qualche problema organizzativo (il governatore Attilio Fontana è in isolamento dopo un caso di contagio che ha coinvolto una sua stretta collaboratrice, ndr) non manca mai con la sua presenza di riuscire a esprimere un'azione molto efficace. Se l'emergenza sanitaria è chiaro che è prioritaria, c'è anche un'emergenza economica che assolutamente va risolta. Noi contagiati grazie alla nostra sanità guariremo, mentre prima di far guarire l'economia serviranno provvedimenti straordinari. Regione Lombardia li sta mettendo in atto e aspettiamo che tutti facciano la loro parte.
In questi momenti difficili il suo pensiero corre ai suoi famigliari?
Le dico: il mio pensiero è andato subito alla mia famiglia. Innanzitutto perché sono in quarantena, in più c'è inevitabilmente qualche difficoltà a livello affettivo. Ho tre figlie e un po' di preoccupazione l'avverto, anche se cerco sempre di tranquillizzarle. Vivo questo isolamento sapendo che ci vuole molta pazienza e responsabilità. In generale io penso questo: da una situazione negativa possono uscire le energie migliori per provare a fare quei provvedimenti che erano bloccati, come una sorta di circolo chiuso, nel nostro Paese. L'economia aspettava una svolta: non dico che sia un bene che sia arrivato questo contagio perché io per primo l'ho subito, però proviamo a prenderne l'aspetto positivo. Spero comunque di essere ricordato per quello che avrò saputo fare, non per essere stato l'assessore che è stato contagiato.
Quale messaggio vuole dare ai cittadini che possono ascoltare la sua voce?
Senza isterismi: applicare quelle indicazioni che i sanitari ci danno, con delle precauzioni sembra che sia possibile evitare il contagio, anche se è molto virulento. La mia voce testimonia che il disagio è forte, ma c'è chi ha affrontato situazioni ben peggiori. Io sono tranquillo e positivo, penso che tutti dobbiamo fare la nostra parte: siamo stati chiamati ad affrontare un problema che non ci aspettavamo, ma non dobbiamo farci prendere dall'irrazionalità.