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Coronavirus, in Lombardia messe sospese e oratori chiusi fino al 15 marzo: le chiese restano aperte

Restano sospese fino a domenica 15 marzo le messe alla presenza di fedeli in tutte le Diocesi della Lombardia. Chiusi fino alla stessa data anche gli oratori. Lo hanno confermato i vescovi lombardi, sulla base anche di quanto disposto dal decreto della Presidente del Consiglio dei ministri per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. Le porte di tutte le chiese restano però aperte “per consentire la preghiera personale e l’incontro con i sacerdoti”, chiariscono i vescovi in una nota.
A cura di Redazione Milano
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Messe sospese, oratori chiusi. Ma le porte delle chiese restano aperte. Sarà così almeno fino al 15 marzo in Lombardia (e in altre due regioni, il Veneto e l'Emilia-Romagna), anche a seguito dell'ultimo decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri per fronteggiare l'emergenza Coronavirus. Nel testo sono state confermate le misure che erano già state prese per quanto riguarda la sospensione di tutte le manifestazioni e gli eventi organizzati in luogo pubblico o privato, "ivi compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico" e le attività di centri culturali, sociali e ricreativi. Niente messe con i fedeli, dunque, anche domenica 8 marzo e per tutti i giorni fino a domenica 15 marzo. E, considerando che anche le scuole sono chiuse in tutta Italia fino al 15 marzo, restano serrate anche le porte degli oratori, almeno fino a quella data.

Le porte delle chiese di tutte le Diocesi lombarde restano aperte

La Lombardia resta la regione italiana più colpita dall'emergenza Coronavirus: gli ultimi dati parlano di 2.251 contagi, con 98 persone decedute, 244 in terapia intensiva e 376 guarite. "La situazione di disagio e di sofferenza del Paese è anche la sofferenza di tutta la Chiesa – hanno scritto i vescovi delle tre regioni in una nota -. Per questo motivo, noi Vescovi, invitiamo i sacerdoti, i religiosi, le religiose e i laici a continuare a tessere con passione i rapporti con la Comunità Civile e ad assicurare la vicinanza nella preghiera a tutti coloro che sono colpiti". Pur senza fedeli che vi partecipano, le messe continueranno ad essere celebrate da vescovi e sacerdoti. Le porte delle chiese di tutte le Diocesi lombarde restano comunque aperte durante il giorno "per consentire la preghiera personale e l'incontro con i sacerdoti che, generosamente, donano la loro disponibilità per un sostegno spirituale".

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