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Coronavirus, in Lombardia il senso di responsabilità alla prova del weekend: “State a casa”

Con il fine settimana il senso di responsabilità chiesto a tutti i cittadini lombardi per contenere la diffusione del Coronavirus rischia di essere messo a dura prova dalla voglia di evadere, in tutti i sensi, da una situazione sicuramente non facile a livello psicologico. Ma siamo davvero alle prese con un’emergenza sanitaria, come ripetono da giorni tutti i medici e gli infermieri impegnati in prima linea. Adesso più che mai serve adottare comportamenti responsabili, per noi e per gli altri.
A cura di Francesco Loiacono
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"Se ti vuoi bene rimani a casa. Metti il virus alla porta". Questo uno degli slogan della nuova campagna informativa della Regione Lombardia per contenere l'epidemia da Coronavirus. La campagna arriva in un momento cruciale per la lotta al virus: il weekend. Un momento in cui a diverse persone potrebbe venire voglia di uscire di casa e infrangere quelle richieste di buonsenso e precauzione che sono state chieste loro per cercare di aiutare quanti, medici e infermieri in primis, stanno lottando in prima linea per cercare di fronteggiare l'emergenza.

Gallera: Se non adottiamo atteggiamenti radicali rischiamo che ci sia solo crescita

Nel fine settimana il senso di responsabilità che è stato sollecitato da più parti potrebbe essere messo a dura prova dalla voglia di evadere, in tutti i sensi, da una situazione molto difficile anche a livello psicologico: i casi di contagio che aumentano, i consigli sul ridurre i contatti interpersonali, gli abbracci, le strette di mano, non aiutano certo a vivere questo momento con serenità. Ma d'altronde, ciò che diversi esperti non fanno che ripetere è proprio che la situazione è seria: "Dobbiamo fare in fretta perché il virus si sta diffondendo comunque velocemente. Fondamentale ridurre la propria vita sociale, lavarsi le mani, rispettare le buone prassi", ha detto ieri l'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera nella conferenza stampa in cui ha diffuso gli ultimi dati sul contagio in Lombardia: 2612, con 1622 persone in ospedale, 309 in terapia intensiva, 469 dimessi e guariti ma purtroppo anche 135 decessi. "Il messaggio è che se non adottiamo atteggiamenti radicali rischiamo che non ci sia un picco con un inizio e una discesa, ma che ci sia solo una crescita", ha poi sottolineato Gallera. E il rischio, in questo caso, potrebbe essere davvero il collasso del sistema sanitario lombardo, che si troverebbe nella situazione di non poter assicurare un posto di terapia intensiva a tutte le persone che ne avrebbero bisogno.

Nel weekend serve uno sforzo ancora maggiore da parte di tutti

Per questo, proprio nel weekend più che in altri momenti, è necessario quanto mai che tutti i cittadini si assumano le loro responsabilità nella lotta alla diffusione del contagio. Pensando non solo a se stessi, ma anche ai loro cari che rientrano in quelle fasce più a rischio (gli anziani, le persone già debilitate da altre patologie) che potrebbero esporre indirettamente a un rischio maggiore nel caso in cui l'epidemia non venisse arginata. "Lavati le mani più del solito", "tieni a casa i nonni", "mantieni la distanza di sicurezza di un metro", "tutela te, proteggi gli altri", sono alcuni dei messaggi diffusi dalla Regione tramite la sua campagna informativa sui social. Messaggi a cui, in questo momento, è bene che tutti diamo ascolto.

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