Coronavirus in Lombardia, Fontana: “Picco di contagi per aumento dei tamponi, siamo ancora in linea”
Si era detto preoccupato per l'impennata del dato dei contagiati da coronavirus rilevato in Lombardia nel bollettino di ieri, giovedì 26 marzo. Ma la mattina successiva il governatore lombardo Attilio Fontana ostenta tranquillità, spiegando che il maggior numero di casi rilevati è dovuto a un aumento dei tamponi effettuati. "Quindi siamo ancora in linea", ha assicurato.
Fontana: Dato dei contagiati più alto perché aumentati i tamponi
"Ieri quando ho fornito il dato avevo a disposizione il numero, non l'elaborazione. Poi nel pomeriggio è stato chiarito che erano aumentati i tamponi" e che "soprattutto nei giorni precedenti erano stati elaborati alcuni dati in meno che si erano quindi sommati a quelli di ieri. Quindi direi che siamo ancora in linea", ha spiegato Fontana a Mattino Cinque, rispondendo a una domanda sull'impennata di casi positivi, assumendo quindi una linea più tranquillizzante rispetto alle dichiarazioni di ieri.
Il governatore: C'è una stabilizzazione del dato, valutazione su cinque giorni
"Parlando con uno statistico mi faceva notare come comunque, all'interno di una stabilizzazione, può capitare che in un giorno ci sia un picco, ma che conferma la stabilizzazione. Gli esperti dicono che la valutazione va fatta nell'ambito di cinque giorni almeno per poter fare una conclusione", ha aggiunto Fontana. Il bollettino del 26 marzo è di 34.889 casi confermati in Lombardia (più 2.543 rispetto ai 32.346 del giorno precedente), con 10.681 i ricoverati in ospedale (dato che aumenta di 655 unità). I pazienti in terapia intensiva sono 1.263 (in lieve crescita). Il totale dei dimessi sale a 7.839 (più 558 in un giorno). I decessi toccano quota 4.861, in aumento di 387 unità. Il numero tamponi effettuati in Lombardia è pari a 87.713, in aumento di 6.047 unità. Nei giorni precedenti erano stati fatti nell'ordine 4971, 3453, 2644 e 3868 tamponi. L'incremento di cui parla il governatore lombardo è quindi evidente.
Necessità spasmodica di mascherine
Fontana ha poi ribadito la carenza di mascherine e altri dispositivi di protezione. "Noi abbiamo una necessità spasmodica di mascherine perché purtroppo è la cosa di cui si lamentano giustamente tutti. Anche la nostra medicina territoriale è tutta bloccata dal fatto che i medici senza presidi non vanno a visitare e hanno ragione".