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Coronavirus, i genitori muoiono nello stesso giorno: “Sono morti soli, papà non aveva patologie”

Luca ha perso entrambi i genitori lo stesso giorno, a distanza di due ore circa l’una dall’altra. Severa e Luigi sono spirati martedì 10 marzo dopo otto giorni con la febbre a 39 e difficoltà a ricevere assistenza: “Sono morti soli, non ho nemmeno potuto salutarli”, dice sconsolatamente il figlio Luca.
A cura di Filippo M. Capra
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Severa Belotti e Luigi Carrara sono morti uno a meno di due ore di distanza dall'altro. Avevano rispettivamente 82 e 86 anni, 60 dei quali trascorsi insieme. Il Coronavirus li ha portati via dopo averli sfiancati per otto giorni consecutivi con febbre alta e difficoltà a ricevere assistenza medica. Il ricovero è arrivato solo lo scorso weekend al Papa Giovanni di Bergamo, ieri – martedì 10 marzo – sono scomparsi. Alle 9.15 è morto Luigi, alle 11 Severa. "Sono morti soli, è così con questo virus", dice il figlio della coppia di Albino (Bergamo), Luca.

Il figlio: Mio padre non aveva alcuna patologia, all'ospedale di Bergamo non sanno dove mettere i pazienti

"I tuoi cari restano soli e tu non puoi nemmeno salutarli, abbracciarli, cercare di portare loro un po’ di conforto, magari anche con una bugia buona: andrà tutto bene", dice Luca sconsolato al "Corriere". I suoi genitori erano anziani ma lui assicura che "stavano bene, mio padre non aveva nessuna patologia". In tutta la sua vita suo padre non sapeva nemmeno "cosa fosse un medico", dice. Il figlio della coppia sottolinea che non è un'influenza qualunque, ma una "della madonna". Se finisci all'ospedale "esci vivo o esci morto". Gli ultimi giorni di vita, i genitori di Luca li hanno passati con la febbre a 39 senza possibilità di essere assistiti. "Ma non ce l'ho con il 118 – spiega Luca -. Anzi, devo solo ringraziarli perché hanno tentato di salvarli". Confermato poi lo stato di emergenza in cui versa l'ospedale Papa Giovanni di Bergamo: "Un disastro – dice Luca -, non sanno più dove mettere i pazienti".

Niente funerali, le salme cremate nei prossimi giorni: Ci sono troppi morti

Con il nuovo decreto del Governo, sono stati bloccati anche tutti i riti funebri privati e pubblici. Le salme dei due coniugi, quindi, sono già state portate al cimitero e nei prossimi giorni verranno cremate. Luca non ha non li ha più visti ma sa che non poteva essere altrimenti: "Ci sono troppi morti", dice. Il rammarico più grande, oggi, è non poter stare con la sorella e farsi forza vicendevolmente perché in quarantena domiciliare insieme ai figli e alla moglie: "Non posso vedere mia sorella né ricevere la visita di un amico. Nulla. In un giorno solo ho perso entrambi i miei genitori – continua Luca -. Ma andiamo avanti, mio padre me lo diceva sempre".

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