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Coronavirus, controlli in stazione Centrale a Milano: ma per passare basta un’autocertificazione

In stazione Centrale a Milano sono scattati i controlli della polizia ferroviaria ai varchi prima di accedere ai binari. Si sale su un treno solo con una motivazione valida, che sia per lavoro o motivi di salute. Ma per passare i controlli basta un’autocertificazione, dove il cittadino sostiene di partire da un punto e arrivare in un altro garantendo che lo sta facendo per motivi validi. Ciò significa che il cittadino gode della fiducia delle autorità che dovrebbe essere ripagata. Ma in tempi in cui chi viene invitato a stare a casa, si ammassa sulle piste da sci o nei pub, questa, potrebbe non essere una buona idea.
A cura di Filippo M. Capra
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Immagine di repertorio
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Le scene della fuga da Milano verso il sud dopo la bozza del decreto, poi ufficializzata, del Consiglio dei Ministri per far fronte all'emergenza Coronavirus che visto la Lombardia rimanere "isolata" dal resto dell'Italia, sono ancora ben impresse negli occhi di tutti. Il panico generato dalla diffusione della notizia ha indotto centinaia di persone, a Milano, a correre in stazione Garibaldi per prendere l'ultimo treno utile per scappare da quella che di lì a poco sarebbe diventata una zona "off limits". Quantomeno a livello teorico, perché c'è chi assicura che via autostrada le restrizioni fatichino ad entrare in vigore.

Scattano i controlli in Centrale, ma per passarli basta un'autocertificazione

E a partire da questa mattina, lunedì 9 marzo, nella stazione Centrale di Milano gli agenti della polizia ferroviaria "accompagnano" nei controlli il personale adibito di Trenitalia e Italo per tutti i viaggiatori, pochi, che desiderano salire a bordo di un treno, ai varchi predisposti. Tali passeggeri, infatti, possono ancora lasciare la Lombardia e il suo capoluogo a fronte di motivazioni valide quali lavoro, motivi di salute o rientro a casa. Per passare i controlli, però, basta un'autocertificazione. Il che significa che ogni passeggero dovrà compilare un modo in cui viene specificato da dove arrivano e perché stanno viaggiando. Non c'è modo, né margine, per gli agenti della ferroviaria, di accertare preventivamente che la motivazione del viaggio sia veritiera. I poliziotti, insomma, non possono bloccare i passeggeri a meno che questi non lascino trapelare segnali comportamentali in controtendenza con quanto dichiarato.

Cittadini chiamati alla responsabilità, ma dopo il weekend sugli sci…

Contattata, la polizia ferroviaria ha confermato, sottolineando che per dichiarazioni false e mendaci scatta la denuncia penale. Ogni caso verrebbe valuto e accertato nelle modalità più indicate secondo quelle che sono le situazioni. Essendo attivo da sole poche ore, il servizio di controllo deve trovare una quadra generale, ma resta il fatto che la prima responsabilizzazione è rivolta ai cittadini. Sono loro che dovrebbero tenere un comportamento sincero e lineare, regolarsi e non disattendere la fiducia delle autorità. Il problema, però, potrebbe essere proprio questo. In un periodo in cui la Lombardia viene chiusa anche a causa di comportamenti sconsiderati da parte dei suoi cittadini, rimettere tutto in mano a chi ha dimostrato di non saper stare alle indicazioni governative e regionali, potrebbe essere una cattiva idea. Perché le piste da sci si sono riempite nonostante l'invito a restare a casa, così come i bar e i pub. La corsa al treno di sabato sera è solo l'ultimo esempio di una parte di cittadini che pare fatichi a capire quanto gli viene detto di fare.

Se si viene scoperti lontani dalla Lombardia senza un motivo valido, si rischia il carcere

Per la stazione Centrale, inoltre, sorge un altro problema. I passeggeri che si presentano ai varchi con un biglietto dell'Atm e sostengono di doversi dirigere alla stazione di Lambrate, possono passare. Ciò consente loro di arrivare alle banchine dei treni e raggiungere facilmente un qualsiasi convoglio in partenza. Ma, anche su questo, i poliziotti non possono fare molto. Da verificare, poi, ci sarebbero anche i controlli nelle stazioni di arrivo. Quando i passeggeri in arrivo da una regione o una provincia isolata scendono dal treno, sono controllati? E in che modo? Basta l'autocertificazione presentata alla partenza? Se la polizia penitenziaria dovesse accertare il falso, le conseguenze si sommerebbero a quelle per la violazione della quarantena, che prevede un periodo di detenzione sino a 3 mesi o un'ammenda sino a 206 euro.

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