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Covid 19

Monza, accertamenti su un paziente rientrato dalla Cina: “Nessun caso di Coronavirus”

All’ospedale San Gerardo di Monza sono in corso gli accertamenti su un possibile caso di Coronavirus. Un paziente rientrato dopo un viaggio di 15 giorni in Cina, che accusava sintomi influenzali, è ricoverato per le analisi previste dal protocollo messo a punto dalla Regioni. I risultati del tampone sono attesi nel tardo pomeriggio.
A cura di Luca Giovannoni
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(Immagine di repertorio)
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Un uomo è stato ricoverato all'ospedale San Gerardo di Monza per un possibile caso di Coronavirus, ma fortunatamente la analisi hanno dato esito negativo. Il paziente era rientrato da poco da un viaggio di 15 giorni in Cina e presentava sintomi influenzali, due circostanze che hanno fatto scattare il protocollo previsto dalla task force regionale.  Gli accertamenti hanno stabilito che non esiste alcun caso di Coronavirus in provincia di Monza, come ha confermato Regione Lombardia. Si è trattato quindi di un falso allarme, così come già successo in altre province lombarde.

I falsi allarmi in Lombardia

Nei giorni scorsi in Lombardia si erano già presentati diversi possibili casi di Coronavirus poi smentiti dai risultati delle analisi. In provincia di Varese una donna si era presentata al pronto soccorso di Gallarate con tosse e mal di gola. I test avevano dato esito negativo. Stesso discorso per un paziente in provincia di Como, dove si era parlato di casi sospetti all'ospedale Sant'Anna per poi fare rientrare l'allerta nel giro di qualche ora. Intanto la Task Force istituita da Regione Lombardia è al completo, come ha reso noto l'assessore al Welfare Giulio Gallera, e conta su tre laboratori per analizzare i campioni e 17 reparti di malattie infettive di riferimento. "I medici (di Asst, Irccs, case di cura accreditate, ospedali classificati, medici di famiglia, etc) per i pazienti che rientrano nella definizione di caso sospetto – ha spiegato l'assessore – devono segnalare il caso all'Ats di competenza e attraverso procedure informatiche specifiche, gestendo il paziente in stretto raccordo con i referenti delle ‘malattie infettive'".

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