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Covid 19

Coronavirus, a Bergamo altre 170 bare devono essere trasferite per la cremazione

A Bergamo altre 170 bare di persone decedute dopo aver contratto il coronavirus devono essere trasferite altrove per la cremazione. Dopo le tragiche carovane di mezzi militari che nelle ultime settimane hanno accompagnato decine di salme fuori regione, restano troppi i decessi e i forni crematori locali non riescono a gestire il flusso. Il comandante provinciale dei carabinieri di Bergamo, Paolo Storoni, ha reso noto che sta organizzando i nuovi trasporti fuori Regione.
A cura di Simone Gorla
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Un trasporto di feretri dalla chiesa di Seriate (Foto LaPresse)
Un trasporto di feretri dalla chiesa di Seriate (Foto LaPresse)
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A Bergamo altre 170 bare di persone decedute dopo aver contratto il coronavirus devono essere trasferite altrove per la cremazione. Lo ha reso noto il comandante provinciale dei carabinieri di Bergamo, Paolo Storoni, che sta ‘smistando' nei forni crematori fuori Regione i feretri che le strutture locali da settimane non riescono più a gestire a causa dell'altissimo numero di decessi. Da quanto è stato riferito all'Ansa dallo stesso colonnello, si tratta di salme di persone decedute nei giorni scorsi in città e nella sua provincia.

Bergamo, altre 170 bare verranno trasferite per la cremazione

I trasporti di bare dalla provincia di Bergamo sono stati numerosi nelle ultime due settimane. Le immagini delle colonne di camion miliari carichi di salme sono ormai tragicamente abituali in questi territori. Nella Bergamasca sono oltre 8.500 i casi confermati di covid-19 e oltre 1.400 i deceduti. La sera del 18 marzo la prima carovana dell'esercito con una settantina di bare è partita dal Cimitero Monumentale di Bergamo. Nei quindici giorni successivi altri trasporti sono stati effettuati da Bergamo, Seriate, Ponte San Pietro in direzione di molte località italiane. Anche a Cinisello Balsamo, nel Milanese, sono arrivati nei giorni scorsi moltissime bare.

Il comandante dei carabinieri: Riportiamo le ceneri a casa per i parenti

"Riportiamo a casa le ceneri per i parenti delle vittime e nei cimiteri dove verranno tumulate le urne. Ce ne stiamo occupando noi perché ritengo che sia un gesto di vicinanza, una carezza ulteriore alle famiglie. E poi spesso i miei carabinieri conoscevano bene le persone morte, erano gli anziani dei nostri paesi, quindi c'è anche una questione di legame con il territorio", ha raccontato Storoni all'Ansa.

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