Coppia dell’acido, niente affidamento in prova per il complice Andrea Magnani: “Rischio di recidiva”
Il tribunale di sorveglianza di Milano ha detto no all'affidamento in prova di Andrea Magnani, condannato a 8 anni e 9 mesi per la complicità nelle aggressioni con l'acido della "coppia diabolica" Alexander Boettcher-Martina Levato. Il 37enne bancario milanese resta quindi in carcere.
Coppia dell'acido: resta in carcere il complice Andrea Magnani
Magnani ha già scontato parte della sua pena e gli esperti dell'equipe della casa di reclusione di Monza avevano dato parere favorevole alla scarcerazione per farlo seguire dai servizi psico-sociali. Il 37enne, che in carcere si sta laureando in Relazioni internazionali, avrebbe potuto frequentare l'università e fare "esperienze socializzanti". Anche la Procura generale aveva dato il via libera all'affidamento. Per i giudici che hanno respinto l'istanza il giovane non è ancora pronto per uscire perché c'è ancora un "pericolo di recidiva".
Il caso di Martina Levato e Alexander Boettcher
Il caso della "coppia dell'acido" ha occupato a lungo le pagine dei giornali. Al centro della vicenda l'ex studentessa bocconiana Martina Levato e il fidanzato Alexander Boettcher, che nel 2014 hanno compiuto una serie di agguati con l'acido contro ex fidanzati e conoscenti della giovane con lo scopo di "purificarla" dalle precedenti relazioni. Tra le vittime, l'ex compagno di scuola Pietro Barbini e Stefano Savi, un giovane sfregiato per un errore di persona. Un altro bersaglio della coppia, Giuliano Carparelli, riuscì a salvarsi. La coppia ha avuto anche un figlio, dato in adozione su decisione dei giudici. Levato è stata condannata dalla Cassazione a 19 anni e 6 mesi, mentre Boettcher a 21 anni. Andrea Magnani è stato condannato a poco meno di 9 anni per il suo ruolo di complice e "basista" della coppia, con un ruolo attivo nell'organizzazione degli agguati.