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Coppia dell’acido, Pg Cassazione: “Affidare il figlio di Alex e Martina ai nonni materni”

“I bambini non si tolgono nemmeno ai mafiosi”: così il procuratore generale in Cassazione ha motivato la richiesta di affidamento ai nonni materni del figlio di Alexander Boettcher e Martina Levato, nato nel 2015 mentre i suoi genitori erano in carcere. Attualmente è in affido presso una comunità del Comune di Milano.
A cura di Ida Artiaco
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Alexander Boettcher e Martina Levato
Alexander Boettcher e Martina Levato.

No all'adozione, sì all'affidamento ai nonni materni. È questa la richiesta del Pg della Corte di Cassazione Francesca Ceriani, dopo i primi due gradi di giudizio, sul futuro di Achille, il figlio di Alexander Boettcher e Martina Levato, meglio conosciuti come la coppia dell'acido. Il piccolo è venuto al mondo nell'agosto del 2015, mentre la madre e il padre erano reclusi nel carcere di San Vittore per le aggressioni compiute a Milano l'anno precedente. "I figli non si tolgono nemmeno ai mafiosi perché ogni bambino ha diritto a crescere nella famiglia dove è nato – ha sottolineato il procuratore generale -. E anche se Alexander e Martina sono responsabili di crimini raccapriccianti, dare in adozione il loro figlio equivarrebbe a una non consentita operazione di genetica familiare, come se il piccolo fosse nato con una macchia. I nonni materni sono idonei a crescerlo e ne hanno diritto".

In questo modo, è stato accolto il ricorso che era stato presentato proprio dai genitori della Levato, condannata a 20 anni di reclusione per tre aggressioni con l'acido e un tentativo di evirazione. Il Pg ha infatti sottolineato nella requisitoria come il comportamento dei nonni del bambino, che attualmente si trova in affidamento presso una comunità del Comune di Milano, sia stato finora irreprensibile: "Hanno avuto con lui 46 incontri, senza mancare mai a un appuntamento tutte le volte che era loro consentito, e chiaramente la significatività del rapporto deve essere calibrata rispetto al fatto che si tratta di un neonato". Se la Cassazione dovesse accogliere questa tesi, verrebbe annullata la decisione del Tribunale per i Minorenni di Milano che ha dichiarato adottabile il piccolo. Decisione confermata dalla Corte d'Appello lo scorso marzo.

Polemiche sono arrivate dal Comune di Milano, costituito in Cassazione come tutore del bimbo, che invece ha chiesto di respingere la richiesta. "Rispettiamo le figure di questi nonni – ha commentato il legale rappresentante del sindaco Sala – ma l'impegno che vogliono assumersi è sproporzionato alle loro forze, al divario di età, alla durata pesante della pena alla quale sono stati condannati i genitori del bambino che non potranno quindi subentrare presto ai nonni, e al fatto che le aggressioni con l'acido che hanno compiuto denotano un totale deficit di senso civico che può certo essere colmato, ma solo attraverso un processo lungo e dall'esito incerto"

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